Ho scritto un romanzo a quattro mani

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Chi mi conosce sa che da sempre amo la scrittura a quattro mani: ho partecipato parecchie volte al gioco che Remo Bassini, nel suo blog, promuoveva tutti gli anni e ho scritto racconti con Stefano Mina, Sonia Sacrato, Marco Freccero e, perfino (udite, udite!) con Paolo Zardi.
Mi piace tanto la scrittura in tandem che ho pure partecipato al progetto di scrittura collettiva In territorio nemico edito da minimum fax, e lì le mani non erano quattro bensì duecentotrenta. Continua a leggere “Ho scritto un romanzo a quattro mani”

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XXI secolo, di Paolo Zardi – la mia lettura

XXI secolo Paolo Zardi

Anche se non ancora a metà, il ventunesimo era già candidato a diventare il secolo più merdoso della storia.

La visione di un mondo distopico, in cui la deriva è l’unica cosa certa, si mescola con la confusione interna che il protagonista sta vivendo: una situazione di grande incertezza e tensione, un evento che scardina l’esistenza familiare e personale, come ci pone di fronte ai grandi misteri della vita?
Anche in questo nuovo romanzo di Paolo Zardi (NEO. edizioni, 2015, 160 pp, 13 euro), troviamo un tema forte: la morte – il coma in cui cade Eleonore, la moglie del protagonista, è una ‘morte apparente’ e della morte ha la faccia senza averne la conseguenza ‘buona’ e cioè l’assenza del corpo – e il suo spingere eventi di cui non sapevamo nulla a uscire allo scoperto.
Che cosa faceva la moglie mentre Lui non era con Lei? Continua a leggere “XXI secolo, di Paolo Zardi – la mia lettura”

XXI secolo – il nuovo romanzo di Paolo Zardi

XXI secolo Paolo Zardi

uscita 27 MARZO 2015

 

XXI SECOLO – Paolo Zardi

168 pagine – 14 euro

Un’opera al contempo intima e universale; una domanda fondamentale sull’identità e sulla capacità dell’animo umano di sondarne le profondità più nascoste; il tentativo di comprendere quale significato possano ancora avere, negli anni che ci attendono, la parola “amore” e le sue molteplici forme. Continua a leggere “XXI secolo – il nuovo romanzo di Paolo Zardi”

Il signor Bovary

zardi_copUn titolo che annuncia qualcosa e che suscita in tutti un senso di comprensione: conosciamo Madame Bovary e sappiamo cos’è il bovarismo. Abbiamo sofferto insieme a Emma, anche se per qualcuno di noi era impossibile comprenderla fino in fondo. Pensiamo, quindi, di sapere cosa ci aspetterà durante la lettura di questo ultimo testo di Paolo Zardi, Il signor Bovary, pubblicato in digitale da Intermezzi Editore nella collana ottantamila.
La prima cosa certa è che l’incipit non tradisce: è in perfetto stile zardiano e ci immette direttamente nel momento iniziale della storia, ben scandito dagli avvenimenti del momento: “Si era fatto l’amante in febbraio, mentre sua moglie era al settimo mese della seconda gravidanza e la figlia maggiore aveva finalmente abbandonato il pannolino.” Poi c’è un “lui” e una “lei”; stavolta, però, della donna conosciamo il nome: Orietta.
Lui inizia la relazione con Orietta, e il sentore di una disfatta, di una tragedia, c’è fin da subito. Lo sentiamo nelle righe, e lo sentiremmo anche se non avessimo quella inquietante voce fuori campo – l’unica cosa che non mi convince del tutto – che ce lo ripete e lo promette troppo spesso.
Ma la storia del signor Bovary non ha lo svolgimento piano, seppur tragico, che ci attendiamo. Non solo quello. Continua a leggere “Il signor Bovary”

Il giorno che diventammo umani – una mia lettura

il-giorno-che-diventammo-umani-paolo-zardi-neo-edizioniParlai di questo libro di Paolo Zardi in ottobre, il giorno prima della sua uscita nelle librerie. Nel post feci una recensione sulla fiducia, dopo avere letto in rete uno dei racconti presenti nel libro e pubblicato in anteprima, e conoscendone un altro per il motivo di cui sotto.
Ora, dopo avere letto tutto il libro, sono lieta di confermare (ma dubbi non ne avevo) che la mia fiducia era ben riposta.
In giro si dice che Zardi sia il migliore narratore di racconti contemporaneo e recensirlo un po’ mi preoccupa. Quindi questa non è una recensione ma un pour parler tra voi e me.

Continua a leggere “Il giorno che diventammo umani – una mia lettura”

Letture pre natalizie

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Di passaggio in biblioteca ho preso qualche libro ‘ a caso’, alcuni tra quelli in evidenza sulle scansie: una raccolta di fumetti di Snoopy, un thriller e un libro da portare a qualcuno.
Mentre andavo verso il banco per segnare i libri, mi sono ricordata di un libro che dovevo/volevo leggere da anni, da quando me ne parlarono nel 2007 (senza fretta, eh!) e sono tornata verso gli scaffali. Alla lettera T non c’era, così mi sono diretta verso le scansie dei Classici e l’ho trovato subito: La morte di Ivan Il’ič.
Certo, qualcuno che passi da Snoopy al libro di Tolstoi (di cui vorrei scrivere), fa dubitare della sua stabilità mentale. D’altronde, un po’ si sapeva.
Ho trovato i due libri molto interessanti, ognuno per ragioni diverse (maddai). Continua a leggere “Letture pre natalizie”

Il giorno che diventammo umani. Il nuovo libro di Paolo Zardi

il-giorno-che-diventammo-umani-paolo-zardi-neo-edizioniIl libro è tanto nuovo che non è ancora uscito. Lo troverete da domani nelle librerie, nel sito della .Neo, la casa editrice con cui Paolo Zardi pubblicò il suo primo libro di racconti Antropometria, e con cui pubblica questo Il giorno che diventammo umani, e non so dov’altro. Magari Paolo ce lo dirà.
Il libro non l’ho ancora letto ma ho deciso di “recensirlo” sulla fiducia.
Intanto partiamo dalla copertina che mi sembra molto bella, come spesso accade ai libri .Neo. La copertina è la prima cosa che si vede e questa mi sembra notevole. Continua a leggere “Il giorno che diventammo umani. Il nuovo libro di Paolo Zardi”

Cosa c’è di buono oggi

Intanto questo post nel blog di Paolo Zardi (molto lungo, ma vi consiglio di prendervi sette caffè, che una sola pausa non basta e il post merita. se il caffè vi agita, mangiate sette cioccolatini: ne beneficerà anche il vostro umore, ma non la vostra bilancia. la vita, purtroppo, è fatta di scelte):

Il buon lettore, l’eccellente lettore – una chiacchierata con Gianfranco Franchi. Continua a leggere “Cosa c’è di buono oggi”

Alcune farfalle

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Mi svolazzano in testa da stamani quando sono uscita sul terrazzino a osservare i danni che la grandine di ieri ha arrecato alle mie petunie.
Ho spazzato, raccolto i fiori e i petali caduti (questi dei gerani) e ho pensato una frase. Ma non è una frase ‘da racconto’, sembra più una frase da poesia che naturalmente non è roba per me e quindi vedremo.

Intanto, complice il racconto di ieri sul blog di Freccero, mi sono ricordata che mesi fa anche Paolo Zardi ospitò un mio racconto nel suo blog e siccome qui non ne vedo traccia, presto provvederò a inserirlo anche nel blog. Così per tenere accanto le mie persone. Continua a leggere “Alcune farfalle”

L’inserto del lunedì – “La famiglia perbene” ospite da Paolo Zardi

L’inserto del lunedì – “La famiglia perbene” di Morena Fanti.

Ieri, ma l’ho saputo solo stamattina, ero (ma lo sono ancora: questo è il bello del web) ospite nel blog di Paolo Zardi.
Tutti i lunedì Paolo regala uno spazio ad altri blogger, scrittori ma anche non, e ieri è toccato a me. Continua a leggere “L’inserto del lunedì – “La famiglia perbene” ospite da Paolo Zardi”

Cambiare cappello

Ognuno di noi ha tanti modi di essere e tante capacità. Certe volte diciamo: “ora mi metto il mio cappello da pittore e imbianco casa”, oppure “indosso il cappello da chef e cucino le lasagne”.
Cambiare cappello equivale a cambiare attività e modo di fare.
Due giorni fa ho fatto una cosa che ‘morena fanti’ non farebbe e mi sono ricollegata, complice un gruppo che qualcuno ha creato su facebook di ‘vecchi splinderiani’, a certi miei pensieri che feci all’epoca (nel 2006 per l’esattezza). Continua a leggere “Cambiare cappello”

Il gioco è bello finché è corto

I social sono belli, sono fighi, sono il modo più moderno di mantenersi in contatto con gli amici.
E io che credevo fosse il telefono il modo per mantenersi in contatto con gli altri. E poi, cos’ha la vecchia mail che non va? Non è più immediato (intimo, personale, gradevole) scrivere una mail all’amico in questione e dire direttamente ciò che sentiamo, proviamo, desideriamo?
A quanto pare, non è così.
E poi vogliamo mettere la fascinazione di queste piazze virtuali in cui possiamo dire quando e in che misura sentiamo caldo, freddo, sonno, fame?
Ma la cosa più importante è che se non sei lì, non sei da nessuna parte. Se non sei su facebook o su twitter non esisti per il mondo. Continua a leggere “Il gioco è bello finché è corto”

Versatile è meglio

Ricevere premi, anche se virtuali, fa piacere.
Questo, del blogger versatile, non è male, perché ‘versatile’ è una bella parola, con un significato importante. Non rilancerò il gioco ma, siccome è la seconda volta che vengo nominata in questo premio (la prima a nominarmi è stata Sonia e il secondo Paolo), ho deciso che scriverò le cinque cose di me che nessuno sa, ma anche se le sa è lo stesso. Così, tanto per ridere. Paolo ha detto che io ho uno stile ‘garbatamente ironico’ e quindi tento di usarlo per dire queste cose di me. Continua a leggere “Versatile è meglio”

La felicità esiste – una quasi recensione tra ufficiale e non

Avevo iniziato scrivendo una recensione ‘ufficiale’ per questo romanzo di Paolo Zardi, il primo pubblicato, dopo il libro di racconti Antropometria. Poi mi sono detta che le cose ufficiali rompono un po’ e che tra Paolo e me c’è una conoscenza che mi permette anche di essere ufficiosa.

Comincerò dal titolo che trovo azzeccato e giustamente intrigante.
Se fosse stato “La felicità non esiste” sarebbe passato inosservato perché è ciò che molti dicono come forma consolatoria o come mantra beneaugurante. Così, invece, attrae e spinge a cercare informazioni.
Secondo: la copertina. È indubbio che una foto di un bel viso e il bianco e nero siano molto fashion e quindi, anche se non capisco del tutto il nesso con il romanzo, approvo. È una copertina che spinge a prendere in mano il libro, a sfogliarlo e a leggere la quarta di copertina (io faccio sempre così. la quarta è fondamentale). Continua a leggere “La felicità esiste – una quasi recensione tra ufficiale e non”

Per gli editori: pensieri da una mail

Molto felice (lo lascio anche se produce cacofonia, ma scrivere ‘contenta’ non sarebbe la stessa cosa) per l’uscita del romanzo di Paolo Zardi, La felicità esiste, che ho già prenotato e non vedo l’ora di leggere, discutevo con un amico in uno scambio feroce-veloce di mail. Si parlava di editori: “e conosci questo?”, e “a questo abbiamo mai pensato?”, e “leggi qui”, “leggi là”. Poi, a ulteriore domanda:” a questo editore hai spedito il romanzone?”, quando ho dovuto rispondere per l’ennesima volta: “No, a questo non ho spedito perché vuole il cartaceo”, Continua a leggere “Per gli editori: pensieri da una mail”