Questo blog

È il risultato degli altri miei blog.
Come sempre si arriva alle cose -agli eventi- passando per altre cose ed altri eventi. E se oggi sono qui, come nella famosa canzone, è perché voglio bene a tutti i miei blog, perché in ognuno di essi c’è una parte di me.
Così in questo blog, oltre a scritti nuovi, inserirò anche qualche mio ‘vecchio’ post, scelto non tra quelli più belli o scritti meglio, bensì tra quelli che hanno significato qualcosa per me o per la mia scrittura. Più semplicemente, posterò racconti o poesie che mi piacciono.
Punto.

27 ottobre 2008
Nel 2001, mentre cercavo il modo migliore per esprimermi in rete, visitai alcuni blog ma il mezzo non mi ispirò e optai per un sito.
Nel 2003 un amico, conosciuto attraverso il sito, mi mandò un’immagine presa da un blog. Andai a visitarlo, ne lessi qualcuno qua e là, e sentii che i tempi erano cambiati e  che il blog poteva essere il mezzo giusto per confrontarsi nella scrittura.
L’idea di fare un blog insieme al mio amico Carlo Bramanti è nata così. Improvvisa e immediata come un temporale estivo.

4 gennaio 2009

E l’idea, essendo velocissima, si mise a volare e diventò un aquilone. Un Aquilone Blu, per la precisione. Abbiamo scritto in questo blog per molti mesi, post singoli e anche storie in ‘doppio’. E’ stato il primo blog e quindi ci sono molto affezionata, ma ora non mi sentirei più di scrivere lì. Credo sia perché ora sono (mi sento, che è la stessa cosa) cambiata.
Cambiata nella scrittura. O forse ci sono altri motivi.
Comunque, Aquiloneblu mi ha dato molto. Lì ho iniziato il confronto con altre persone che scrivono e ho conosciute persone che ancora sento e vedo. Era giugno 2003 quando iniziammo con l’aquilone.
Pochi mesi dopo, gennaio 2004, aprii il secondo blog.
Inaspettatamente, questo blog mi diede ancora più risalto, forse perché nel blog ‘interpretavo’ un personaggio: la zia Iris, una zia filosofa che sapeva sempre cosa dire e che risolveva tutte le situazioni. E’ stato divertente perché tutti mi chiamavano ‘zia’ e mi vedevano come una signora di campagna, con grembiulino e pantofole (più o meno).

Infatti, in occasione di un incontro con altri blogger…

… segue…

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36 pensieri su “Questo blog

  1. fantastico questo blog, se sapessi come seguirlo e non perderne traccia lo farei senz’altro… ma ho appena creato il mio e la tecnologia mi odia. Complimenti!

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  2. ciao. Sto seguendo le 100 lezioni di morgan palmas e visto che tu sei la protagonista nei commenti, mi interessava sapere se tu sei riuscita a scriverlo quel romanzo. E soprattutto se sei riuscita a fare tutte le cartelle che diceva di scrivere.
    io scrivo periodo per periodo, ma la mia difficoltà sta semspre e soprattutto sul fatto che non so che cazzo scrivere, ma ho una voglia matta di farlo.
    vivo una vita un pò di merda per via della mia sindrome ossessivo compulsivo, ma non mi lamento. Però la colpevolizzo almeno in parte per i miei fallimenti letterari.
    Credimi la fustigazione mentale alla quale ti sottopone per 6 7 ore al giorno é spossante.
    ciao e spero che mi rispondi.

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    1. ciao Marco, certo che ti rispondo. Farò anche un post per dire delle lezioni e del romanzo. Sto leggendo il libro di Morgan (anche se lo conosco molto bene avendo seguito fin dall’inizio le sue lezioni e avendole rilette anche prima che uscisse il libro) e ripercorro tutto ciò che ho fatto.

      il mio romanzo non è ancora finito ma lo finirò di sicuro.
      Ho scritto tutte le cartelle che Morgan ha indicato: alcuni giorni molte di più della cartella e mezza suggerita e altri giorni nessuna (ma nei giorni in cui non scrivo rileggo e correggo). Sono a 170 cartelle ma siccome non sono di 1800 caratteri, dirò che sono a 425.000 caratteri che non sono pochi. Quindi ho lavorato molto.
      comunque, se non sai che cazzo scrivere, forse dovresti lasciare per un po’, o scrivere dei racconti.
      l’ispirazione per un romanzo verrà poi.
      che ne dici?

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  3. IO sono a 30.000 caratteri, 10 cartelle, ma non demordo a costo di scrivere un romanzo su marco dugas che voleva scrivere un romanzo e non sapeva che cazzo scrivere.
    ho comunque 20 anni di roba scritta raccolta in 4 faldoni dai quali posso attingere.
    Io tuttavia leggendo vari libri di scrittura creativa sono venuto a conoscenza del fatto che un romanzo breve va dai 15 agli 80 mila caratteri.
    Quindi mi accontento anche di metter insieme nel migliore dei modi 15 000 parole. 25 cartelle.
    I racconti non lo so. Ne dovrei scrivere una decina per fare un libro.
    perché voglio scrivere un romanzo?
    Perché voglio smettere di dipendere da un lavoro stupido e mortifero.
    Spero di potermi confrontare ancora con te.
    Non so se é solo una cosa mia, ma quando si scrive ci si sente spesso soli e demotivati. Il dialogo e il confronto sono edificanti.
    ciao

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  4. io sono alla 60 lezione, ma questa griglia con gli 8 eventi e le 24 microtematiche mica ce le ho?
    Tu dalla 4 lezione sei stata in grado di fare la griglia?
    Per me significa che tu già di partenza sapevi per filo e per segno cosa volevi scrivere.
    Ma molti che scrivono sono come me. Costruiscono un periodo alla volta.

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  5. perdona la mia ignoranza. Ma cosa significa ho fatto un post con i tuoi commenti?
    forse che li hai riassunti in uno unico, ma dove posso leggere i vostri commenti, che mi interessano molto?
    ciao

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  6. Sono i primi due che mi sono venuti in mente. In realtà volevo dire Arturo Bandini e il protagonista di fame di Knut Hamsum che sto leggendo, ma finora non ho capito come si chiama. Nel romanzo il protagonista scrive per necessità. Oggigiorno tutti abbiamo un lavoro e nel tempo libero si cerca di scrivere. Quindi lavoriamo per necessità e scriviamo … ogniuno per i suoi motivi.
    ciao e spero di interagire ancora con voi.
    magari sapete consigliarmi delle buone letture.

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  7. bach ha prodotto delle opere d’arte come Mozart o chopin e lavoravano tutti su commissione. Molti pittori, molti scultori e molti scrittori fanno lo stesso.
    Per di più oggigiorno tutti quelli che fanno tv diventano presto attori o scrittori. Vedi Faletti o Fabio Volo. Non ci credo assolutamente che sia tutta farina del loro sacco. Anche perché il secondo ha come titolo di studio la terza media.
    Con cuore scriviamo tutti all’inizio.
    Poi a morena volevo dire per la differenza che fa tra scrivere e farsi pubblicare.
    Uno che scrive e non lo pubblicano non vale un cazzo.
    scrivere significa andare bene agli editor.

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    1. ma concorderai che prima di farsi pubblicare bisogna scrivere?
      e concorderai che anche se tu volessi scrivere su commissione, dovresti essere a conoscenza di tutte le tecniche, e della grammatica e della sintassi?
      e chi sentirebbe l’esigenza di commissionare un testo a Marco Dugas?
      aspiri a diventare un personaggio televisivo e poi scrivere perché sei noto?
      non capisco bene ciò che vorresti.
      all’inizio hai detto che vuoi scrivere. ora non capisco bene cosa vorresti fare.

      e credi sia sempre vero che uno che non lo pubblicano non vale niente?

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  8. no io voglio scrivere. ho solo detto che oggigiorno é difficile trovare gli scrittori veri perché tutti i personaggi televisivi pubblicano libri a gogo.

    se 10 o 12 editor ti dicono no al tuo romanzo o sei un genio incompreso o devi riscrivere.

    purtroppo tra le righe non sento il tono della tua voce e non capisco se sei incazzata con me. io sto scrivendo serenamente e mi posso sbaglaire.

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  9. Marco, vedo che chiedi di consigliarti buone letture, mi permetto di suggerirti invece un film, un po’ datato (1984) per la regia di M. Forman. In alcune videoteche è ancora reperibile, si intitola Amadeus.
    Mozart, il Genio Morzart, scriveva su commissione e si faceva pagare per le sue opere (d’Arte). Ma dirla così è riduttivo, secondo me.
    In questo film la differenza tra il Creare perché non se ne può fare a meno, e il semplice mestiere è palesata in modo maestrale.

    oggi, per merenda, mousse di cioccolato con cannella e scorzette di arancia. e tea caldo.

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  10. ok grazie lo faccio tirare giù a mio fratello.tu scrivi sempre di vivande…mi ricordi fanny flag. quella di pomodori verdi fritti…magari potessi fare una merenda del genere.
    purtroppo colesterolo e trigliceridi sono troppo alti.
    io sfogo la mia incapacità letteraria anche nei dolci mio malgrado.
    io non riesco a scrivere come vorrei.
    non so se colpevolizzare la mia mediocre intelligenza o gli psicofarmaci che ingollo mattina e sera. o forse non devo colpevolizzare niente e scrivere e scrivere e scrivere.
    ti consiglio un film. Mi é piaciuto molto.
    “revolutionary road” e se riesci a trovarlo. “happiness”
    libri. l’ultimo che mi é piaciuto molto é “la solitudine dei numeri primi.”
    se invece vuoi vedere la mia faccia.
    scrivi malediterazione e premi invio. (ovviamente in rete).

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  11. la storia delle merende è un gioco tra me e Morena.
    all’inizio delle lezioni di Sul Romanzo eravamo compagne di banco, lei la prima della classe e io ovviamente l ultima e discola, ma portavo sempre la merenda per tutti.

    per come la vedo io comincerei con lo smettere i colpevolizzare te stesso o il resto e proverei a scrivere pure per divertirmi “un po’”…

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  12. per morena, ma anche per sonia e chiunque voglia rispondere.
    sulla storia della cartella e mezza al giorno.
    ogni giorno scrivevate una cartella e mezza al giorno a briglia sciolta o puntando una delle 24 tematiche.
    cioé quello che voglio sapere e se voi già dall’inizio avevate le 24 tematiche sott’occhio.
    ciao.
    Sonia, tra qualche giorno riuscirò a vedere Amadeus. ciao

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    1. no, non scrivevo tutti i giorni la cartella e mezza. certi giorni scrivevo di più e altri scrivevo meno (questo, ancora ora).
      non puntavo le tematiche. andavo avanti con la storia. e poi non ho tutte le 24 tematiche sott’occhio.
      qualcosa invento in corso d’opera.
      ciao marco

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  13. infatti. E poi anche il discorso delle lezioni. le si legge, ma prima di farle nostre ce ne vuole.
    tipo io sono alla 76, ma sto cercando di usare un trucco delle prime lezioni. di usare l’ostacolo e l’imprevisto e l’ho usato per il pezzo che stavo scrivendo. Il libro di palmas é da considerare come un manuale da leggere tutte le volte che ti serve.
    ma lo vendono in libreria o lo si acquista in rete?
    ciao. ora smetto di scocciarti.

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  14. io quando leggo ho l’abitudine di sottolineare le parole che non conosco e le frasi che mi piacciono o delle semplici espressioni. E raccolgo tutto su uno o più fogli indicando come titolo il titolo del libro e il suo autore.
    Riutilizzarle, mi chiedo, é imparare a scrivere o é solo scopiazzare?

    es. il vento stormiva tra gli alberi.
    mi sentivo vibrare i nervi dalla curiosità
    questo miserabile sacco di vermi che chiamiamo corpo mortale (fame di hamsum)

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    1. segnarsi le frasi che ci piacciono va senz’altro bene.
      riutilizzarle in un nostro testo si potrebbe fare come citazione, quindi indicando il brano, l’autore e il libro, ma non credo sia opportuno inserire le frasi in mezzo al testo senza indicare di chi sono.

      molto diverso è ‘usare’ l’atmosfera di un racconto e riscriverne uno simile. io l’ho fatto, ma come omaggio all’autore, e indicando chiaramente in fondo che avevo scritto il testo suggestionata dalla lettura di…

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  15. sonia ti consiglio una lettura di un racconto. é il più bel racconto che abbia mai letto e mi emoziona ogni volta che lo rileggo.
    “Cattedrale” di Raymond CARVER.
    l’ANTAGONISTA é UN CIECO…leggilo mi ringrazierai.
    ciao

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  16. ciao morena. una curiosità, ma come hai saputo a maggio dell’anno scorso che Morgan Palmas lanciava la sua sfida del romanzo in 100 giorni.
    Come é stata pubblicizzata da parte sua. Visto che io ci sono entrato per caso.
    ciao.

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  17. ecco, come al solito mi distraggo e perdo i pezzi!
    spetta che mi rimetto in pari…

    sulla questione della pagina e mezza al giorno: mi sarebbe piaciuto ma non ci sono riuscita. tieni presente che per problemi vari non sono riuscita a seguire tutto il “corso” e al momento sono arenata come un cetaceo.
    ma i primi tempi comunque mi era difficile. non tanto per questioni di “ispirazione” ma proprio pratici e logistici di qualsiasi persona che lavori e stia fuori casa 12 ore al giorno e arrivi a casa in stato semi confusionale! 😉 però nel fine settimana in qualche modo recuperavo, per quanto possibile.
    e nemmeno io seguivo la griglia alla lettera, avevo idea di dove volevo andare ma i personaggi mi raccontavano la loro storia e io mi “limitavo” a seguirli” in quel momento.
    concordo su quanto dice Morena sulle citazioni, io di solito vengo ispirata da qualche canzone e la metto in testa al capitolo.
    mo vedo se trovo il racconto che citi.

    ciauz

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  18. IO HO INIZIATO A conoscere morgan il 4 gen e ho finito la lettura delle 100 lezioni e mi trovo 25 cartelle. Per uno che non sapeva che scrivere non me la sto cavando male.
    ho ancora tanto da fare e questa volta al mio quarto tentativo non ho alcuna intenzione di fallire.
    buona scrittura a tutti.
    e grazie morena per il tuo blog. ciao

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    1. mi sono divertita tanto nel leggere il tuo blog, però non mel’hai detto che avevi finito il romanzo . lo leggerò, e poi leggerai il mio di blog ,che è appena abbozzato
      , lo dedico alla mia Silvia non appena imparerò come si fa . per adesso c’è solo la facciata, sei forte Morena ,ti ammiro tanto, un abbraccio ,Giusi

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  19. Ciao Morena, complimenti per il tuo blog, da oggi lo seguirò con molto interesse.Esprimere le proprie passioni, scrivere con l’anima è sicuramente una grande ricchezza. Lavorando per una casa editrice http://www.thewriter.it ,cerchiamo ogni giorno di creare con l’autore un rapporto chiaro, onesto, professionale, facendo diventare il suo sogno realtà, e questo ci fa sentire che le pubblicazioni sono un pò creature “nostre”.
    Buona scrittura!!!

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