Orfana di mia figlia

Uscito a fine novembre 2007.

“Si snoda “con straziante lucidità” il viaggio dentro un dolore che usa tutte le parole del mondo per trovare un senso, uno qualsiasi, alla perdita di un figlio.Il vissuto di maternità si ribalta, fa mille capriole e non trova tappeti nella caduta… Le domande non cercano nemmeno più risposte, i pensieri si aggrappano al mondo che si muove, troppo, intorno ad un vuoto fermo, infinito…Il viaggio obbligato, si libera dalla colpa; a volte è discesa, a tratti accenna un volo… L’amore segna il passo al tempo e alle pagine. Non si può che provarlo.… Ma nella memoria, nello sguardo interiore, tutto rimane come era, anzi, prende nuova forma: si sente, si odora, si tocca. La conquista della memoria non è, però, una volta per tutte; la partita soffre di continue “ondate di angoscia, miste a rabbia e incredulità”. Dalla presentazione di Dorella Scarponi.

“Un libro forte e violento come un pugno sullo stomaco. Violento, come violenta è la mano crudele che cala a ghermirti una figlia di ventiquattro anni prossima alla laurea.
Morena racconta il suo calvario con lucidità estrema, ci sono pagine di straordinario lirismo in questo libro, intense, crudeli, terribili. Cala un velo negli occhi di quanti hanno perduto una persona cara e quegli occhi non riavranno più la stessa lucentezza. Molti lettori si riconosceranno e si identificheranno in questa storia.
Una testimonianza importante questa di Morena, su un argomento troppo spesso taciuto: la morte. Ma è anche una storia di rinascita e di positività. Uno spiraglio di luce che penetra le tenebre e apre alla speranza.”
Salvo Zappulla

Parlano del mio libro:

Franca – 20 novembre 2007 – in anteprima

Jame – 21 novembre 2007 (il link non c’è più perché splinder ha chiuso i battenti)

Antonella Pizzo su Viadellebelledonne – 22 novembre 2007

Alessandro Ramberti su Farapoesia – 22 novembre 2007

Ziacassie – 22 novembre 2007

TellusFolio – 25 novembre 2007

Qlibri – per le recensioni – 25 novembre 2007 (da leggere. ci sono aggiornamenti)

Letteratitudine di Massimo Maugeri – 27 novembre 2007

Mani di Strega – 30 novembre 2007

Opposto.net Virginia Foderaro intervista Morena Fanti – 1 dicembre 2007

Alfiererosso – 7 dicembre 2007 (anche questo blog era su splinder)

Terza Pagina World – 9 dicembre 2007

Fiori di vetro – Arsomnia incontra Morena – 11 dicembre 2007 (pure questo..)

Lino Di Gianni – 18 dicembre 2007

Il Parnaso ambulante – 18 dicembre 2007

Manuale di Mari – 20 dicembre 2007, con la recensione di Nicla Morletti

Sampognaro & Pupi – 21 dicembre 2007

Mariolina La Monica – 31 dicembre 2007

Marco Scalabrino – 31 dicembre 2007

La repubblica – 8 gennaio 2008

La Sicilia – 30 gennaio 2008

Inpurissimoazzurro – recensione critica di Maria Di Lorenzo – 31 gennaio 2008

Recensione di Concetta Giamporcaro -27 marzo 2008

Recensione di Giuseppe Bagnasco – 27 marzo 2008

Su Letteratitudine di Massimo Maugeri – 12 settembre 2008

Da Silvia Leonardi – 9 novembre 2008

Da Cristina Bove – 28 novembre 2008

Da Remo Bassini – 6 dicembre 2008

Massimo Maugeri su Il Corriere Nazionale – 31 dicembre 2008

Da Milvia Comastri – 25 marzo 2009

Di nuovo da Milvia, dopo la presentazione a Castenaso – 28 marzo 2009

Da Stefania Ferrini – 29 marzo 2009

Da Lino Di Gianni – 24 maggio 2009

Dal Premio Prata – 1 agosto 2009

Da Paolo Zardi – 1 novembre 2009

Su Poliedrica – 18 novembre 2009. Riflessioni di Guido Passini

Su Flannery – post discussione del 28 novembre 2009

Su LucidaMente – recensione del 15 dicembre 2009

Da Mutter Courage – 1 gennaio 2010

Aggiornamento del 4 marzo 2011

Inserisco il link di Orfana di mia figlia su Google libri, dove è possibile leggere e sfogliare quasi tutto il libro.
Volevo farlo anche mesi fa poi ho dimenticato, dando per scontato che tutti sapessero dove reperire il libro. Ma dare per scontate le cose non è mai una buona idea e qualcuno mi ha chiesto dove poter leggere ciò che ho scritto.
Ed ecco fatto.
Il manoscritto esiste sul web dal 2002, nella sua versione originale (con errori, virgole a profusione, ma senza introduzione e conclusioni) per mia precisa, e decisa, volontà. Fin dall’inizio ho desiderato che fosse condivisibile in modo veloce e comodo e ho scelto di pubblicarlo su internet (questo per dire dell’autopubblicazione e di come sia sempre possibile farsi leggere se davvero si vuole).
E comunque, all’epoca, non ero pronta per un editore. Infatti non ho mandato a nessuno il mio ‘libro’ finchè… ma questo l’ho già raccontato.

Vi lascio al mio libro. Buona lettura (se così si può dire). I commenti sono sempre graditi. Grazie.

Ps. Ho sistemato anche il link della recensione su Repubblica (vedi sopra nella lista) che non era più disponibile.
E ricordo che il libro è acquistabile in tutte le librerie: si può ordinare e richiedere se non presente. L’editore Il pozzo di Giacobbe è distribuito da Le Dehoniane, che è un distributore nazionale che arriva ovunque.
Per chi preferisce acquistare su internet, il libro si trova nei maggiori distributori e anche su Amazon

* Aggiornamento del 7 giugno 2012. Causa chiusura di splinder e conseguente scomparsa di tanti blog, ho dovuto togliere molti link (qualcuno si è spostato su wordpress trasferendo gli archivi e sono riuscita a recuperarlo). Lascio però i nomi e le date a mia memoria. Alcuni tra loro sono amici dell’epoca splinderiana e mi piace ricordare che abbiamo interagito.
Qualche recensione era sul mio blog auto-aiuto che non sono riuscita a traferire su wordpress. Ne avevo troppi e qualcuno mi è sfuggito.
Intanto mi sono fatta un giro nei blog per cercare i link e un po’ di commozione di fronte a certe parole c’è ancora.

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55 pensieri su “Orfana di mia figlia

  1. i miei occhi non hanno , come te la stessa lucentezza ma rido e esterno tutti i giorni positivita’ per non tramsettere il mio dolore continuo agli altri. Possiamo capire, solo chi ha vissuto. L’amore piu’ grande che possa esistere nella vita e’ l’amore per un figlio. e per me nom esiste dolore piu’ grande a questo. nulla mipuo’ colpire ormai.

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  2. nelle tue ultime poesie hai raggiunto il mistico.il male produce anche dei fiori come diceva un vecchio maestro francese..e tu ne vivi il profumo.ho 25 anni e giro per le citta per trovare spiriti eletti.un circolo di poeti .vizioso.per cui perfetto. nel frattempo sto fondando una rivista culturale a lecce,la mia citta’ ..vorrei ne facessi parte. se 25 anni ti sembrano pochi non preoccuparti…sono morto piu’ volte. au revoir antonella.
    emilianoqualunque@gmail.com

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    1. Molto bello il tuo commento anche se è di Un po’ di anni fá, mi dispiace rispondere solo ora.
      Questione di tempo … ma che importanza ha … infondo potevo leggerlo anche la prossima vita 🙂

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  3. Avevo già letto l’anno scorso della morte di tua figlia e del libro che ne era venuto fuori e forse per una sorta di pudore, non ti avevo mai lasciato un commento.

    So che le parole non servono a molto, ma ho voluto rileggere questa tua pagina “Orfana di mia figlia” perché giusto il mese scorso, in uno spazio che Diemme mi aveva offerto nel suo blog (non avevo ancora aperto il mio… ), avevo parlato di un’altra figlia che se ne era andata in maniera altrettanto tragica, non investita, ma morta dopo la terza operazione al cuore, a 22 anni, anche lei prossima alla laurea.

    Questa ragazza era la mia figlioccia, la figlia della mia ex donna, che io sentivo un po’ come mia figlia e che ogni giorno che passa, mi manca sempre di più.
    La madre, donna forte e coraggiosa, aveva anche avuto la perdita del marito, che a 33 anni si era ammalato di leucemia e malgrado non stiamo più insieme, ci unisce oggi un profondo sentimento, il ricordo, il pensiero che entrambi possiamo parlare della Simona in un modo che ad altri è sconosciuto, per come lei l’aveva vissuta, per come io l’avevo vissuta.
    Ripeto, non era mia figlia, ma è come se lo fosse stato.

    Perché te ne parlo? Così, perché so che tu puoi capire.

    http://donnaemadre.wordpress.com/2008/10/21/simona-da-arthur/

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  4. Sì, lei può capire, e io spero di non potere mai. Una mia carissima amica, (quella di cui parlo nel post “Non era mia madre” http://donnaemadre.wordpress.com/2007/10/25/non-era-mia-madre/ ) che aveva perso un figlio, diceva di riuscire a stringere un legame profondo solo con persone che avevano passato la stessa esperienza, perché solo con loro si sentiva accolta.

    Siamo di passaggio su questo mondo, ma è un pensiero col quale è difficile convivere.

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  5. Un argomento difficile questo. Solo chi ha provato può capire? Forse. Ma anche no.
    Credo che per ognuno di noi il dolore sia vissuto in modo esclusivo e personale, perchè ognuno di noi ‘sente’ le cose anche in seguito a come le vive, a come ha vissuto il rapporto con la persona che ora è morta.
    Se muore un figlio, tutti noi possiamo immaginare che sia un dolore enorme e tremendo ed è vero. Poi a questo dolore si sommano altre cose che sono le variabili solo nostre e che comprendono il nostro modo di essere e di vivere i rapporti, oltre alla coscienza di sè e alla consapevolezza di chi siamo davvero.

    In questi anni, e anche per via del mio libro disponibile sul web fino dal 2002, ho conosciuto tante persone, alcune solo per lettera e altre anche da vicino, e ho visto tanti comportamenti diversi, proprio perché ognuno di noi ha un modo diverso di vivere i sentimenti.
    C’è chi si sente accolta solo da chi sa avere vissuto esperienza simili, come dici tu, ginevra.

    @ arthur
    ti scrivo

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  6. Più che accolta – non mi veniva il termine quando ho scritto – lei diceva di poter essere veramente se stessa solo con loro. Con tutti gli altri, la vita le sembrava un’enorme, faticosa messa in scena, un trascinarsi “dandosi un tono”, solo perché condannata a sopravvivere.

    Il suo stato d’animo era esattamente quello del tuo “Vorrei essere vecchia”, che tanto mi entrò nell’animo.

    *** Non a caso ***

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  7. è possibile avere un contatto privato con la Sigra Morena Fanti? potete comunicarLe il mio indirizzo email?
    ho perso mia sorella quest’anno tragicamente….avrei tanta voglia di poter parlare un pò di questo mio immenso dolore con qualcuno che mi capisce……
    grazie per quanto andrete a fare.
    cordialmente

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  8. Carissimi,

    Anche il mio cuore è stato distrutto, provato dal grande inesprimibile, indefinibile, impossibile, inaccettabile grande dolore, ma l’atavico cuore di un antico immortale guerriero non ha cessato di battere, anche se era stato tentato di farlo dal fato. Quel cuore frantumato in mille pezzi si è ridestato, si è risvegliato grazie al sorriso di un meraviglioso immenso eterno angelo d’amore.

    Chiarisco che non sono un letterato, un intellettuale, un filosofo e senza nessuna pretesa di affermare che questo mio dire, questo mio modo di parlare sia stato esposto in una forma discorsiva, corretta e armonizzata del linguaggio. E tanto meno si possa pretendere in qualche modo di definirsi una forma letterale, un trattato o astrazioni, di congetture filosofiche o di saggezza antica.

    Nella mia natura, sono una persona assai semplice, di media cultura con umili ma dignitose ed orgogliose origini contadine. In questa mia vita sono essenzialmente un tecnico, un analista informatico, una persona normale come voi, che ama la famiglia, i valori, che vive anche nel sociale, che ama la buona tavola, il buon vino, la buona musica e soprattutto che ama tantissimi amici e tutto ciò che è quel MORALE PROSSIMO.

    Una persona che anche se ignorante in molte cose, assai felice vivevo nello specchio della mente e della cieca fede, finché un giorno, il destino, il fato mi ha trascinato in un vortice senza fine, senza scampo, senza tempo e senza scelte che mi ha condotto a quel sentiero oscuro e tortuoso della continua ricerca dei perché senza fine. Sentiero che mi ha condotto come per mano ad Intuire, a chiedermi, a contemplare tanti quesiti, tanti perché che hanno trovato risposta nel mio cuore. In quel cuore che distrutto dal dolore stava quasi per spegnersi, ma era scritto nel libro della mio destino che un meraviglioso Angelo Divino colui che è stato in questa vita mio figlio ORAZIO con un semplice ma profondo sorriso, avrebbe riacceso quel fuoco nell’anima e nel cuore. Quel cuore che a volte sa intuire e ogni tanto frammenti d’atavica memoria passata arrivano alla mente risvegliano la coscienza e molte cose diventano più chiare, più intuibili, più percettibili meno soprasensibili e quasi visibili come confortanti e appaganti risposte che illuminano quel sentiero oscuro e meraviglioso che è la vita.

    Credetemi, non è facile a volte parlare o tradurre stati dell’essere o del sentire con inesistenti parole.

    Vi chiedo umilmente scusa se spesso parlo con un linguaggio, con un tono che si esprime er concetti, per affermazioni, per sintesi. Chiarisco che non è nelle mie più intime intenzioni far nascere impressioni d’essere invadente o assolutista su certe tematiche esistenziali perché sono state dettate non solo al cuore mio che li ha percepiti e contemplate, ma anche con molta sincera e scrupolosa verifica, scoprendo che sono state dettate e validate in ogni tempo dal cuore di tanti Maestri di Saggezza.

    Vi chiedo umilmente scusa se questa mio dire, queste mie lunghe parole in qualche modo possano essere causa di turbamento o d’evocanti tristi ricordi, di tristi eventi, di tristi pensieri. Credetemi, nel mio più sincero e forse troppo superficiale semplice sentire, lo scopo primario, lo scopo essenziale, le finalità è trasmettere come fanno già tanti genitori, certe libere vibrazioni con queste mie sgrammaticate ed inarticolate parole che nascono sincere dal cuore e che se in risonanza con il Vostro cuore vogliono FAR RINASCERE UN SORRISO. Da questo mio cuore, con questo mio cuore che dal fato e dagli eventi è stato frantumato in mille pezzi. Con questo mio cuore che assai destato sta cercando di ricomporsi. Con questo mio cuore che senza nessunissima egoistica intenzione vuole esternarsi, parlare, far nascere dei dubbi, far riflettere su alcune verità. Sono le verità che renderanno veramente libero l‘essere umano d’essere se stesso e di manifestare la sua celata divinità.

    E’ anche vero che nel trascrivere le mie contemplazioni, le mie riflessioni, il mio sentire mi sono accorto e mi sono reso conto sempre di più che questi ritrovati pensieri tradotti in parole oltre ad essere finalizzate a risvegliare un piccolo sorriso a tanti genitori che vivono nel grande dolore, nell’insieme, nella sintesi, nell’essenza tendono anche e forse soprattutto ad innalzare in qualche modo la VISIONE che porta ad ingrandire, ad elevare, ad alzare sempre di più lo sguardo verso la Consapevolezza. Quella consapevolezza che riesce ad andare oltre il grande dolore, oltre le paure, oltre le proprie brame perché è necessaria e assai richiesta in questo tempo di grandi mutamenti.

    Credetemi, sono in tanti gli esseri divini che stanno operando o canalizzando in questo nostro mondo, che stanno cercando di trasmettere quel messaggio universale comune a tanti. Un immenso comune grandioso desiderio di rivelare delle grandi verità celate. Un messaggio extraterreno, extraplanetario, extradimensionale, dai mondi superiori, dai mondi soprasensibili , dai mondi spirituali, dettato dal cuore d’immensi esseri d’amore che tanto ci amano. Dettato al centro del nostro cuore per risalire alla mente ed essere vivamente manifestato nel dire o nel fare. Il perché di tutto questo è per quella necessaria consapevolezza richiesta in questo tempo di grandi transazioni, di grandi mutamenti, di grande riscoperte, un grande viaggio verso la nuova energia, verso la nuova Gerusalemme e per tutto ciò che il futuro riserva al nostro cuore.

    Se ci pensate, se riflettete Gesù aveva accennato a questi eventi dicendo che avrebbe mandato lo spirito santo, il consolatore che avrebbe fatto parlare lo spirito di verità attraverso tanti. Non sono frutto del maligno, non sono miracolose, ma virtù celate, nascoste in quella vera forza interiore che è focalizzata nel cuore d’ogni essere. E’ come quella nascosta forza che fa nascere e sbocciare un fiore al dolce richiamo del sole.

    Credetemi, il perché di questo mio dire, di questo mio desiderio, il motivo, il vero scopo di tanti genitori che come me hanno vissuto questo indefinibile grande dolore è SEMPLICE, SINCERO, SPONTANEO ALTRUISMO che con un forte SPIRITO d’INNATA LIBERTA’ nasce dal cuore di un Padre, di una Madre che nel dramma dell’immenso, indescrivibile dolore hanno riscoperto l’indefinibile AMORE da manifestare a tanti.

    la sintesi che ho già scritto dal mio ridestato ed infartuato cuore infranto.

    Sgrammaticate ed Inarticolate Riflessioni

    Contenuti e Riflessioni
    5 – Ai carissimi genitori
    11 – Io Sono Orazio
    12 – I Mali del Mondo e la Finale Dimora
    16 – Oltre la Cieca Fede
    21 – la Riflessione Spirituale e il Linguaggio del Cuore
    26 – i 700 Passi del Dolore e la Ricerca dei Perché Senza Fine
    28 – il Condizionamento, le Induttanze e le Guide Spirituali
    30 – la Sincronicità degli Eventi e la Grande Illusione della Mente
    32 – la legge di Corrispondenza e gli Dei del Passato
    33 – il Relativismo e i Testi Antichi del Passato
    38 – Orazio del Mio Cuore
    41 – alcuni dei circa 2000 Messaggi del Cuore
    63 – l’Illusorio Eterno Riposo
    64 – la Ricerca delle Verità Celate e la Reincarnazione
    69 – il Dualismo nella Realtà Virtuale e il Contatto del Cuore
    72 – Verità occultate e i Ricordi del Passato
    81 – la Morte e la Grande Avventura dell’Anima
    89 – Gesù – Anche Voi Siete Dio
    90 – la Verità fa Male al Male e al Potere Temporale
    96 – la Preghiera del Cuore e Riflessioni Conclusive
    101 – Pensieri
    102 – Ringraziamenti
    104
    Alcuni Riferimenti di Ricerca
    105 – La Metafonia
    113 – le Transcomunicazioni Strumentali
    120 – la Visione a Distanza
    128 – il Vero Dio Dimenticato
    166 – i Fratelli Maggiori gli Angeli e gli Dei del Passato
    184 – il Credo Niceno e il Mistero di Rennes
    190 – il Linguaggio Ermetico Simbolico
    193 – le Esperienze Extracorporee
    198 – Analisi sui Casi di Pre-Morte e Rivelazioni
    208 – Ipnosi Regressiva e Ricordi del Passato
    221 – il Nuovo Paradigma Olografico della Realtà
    230 – La libertà e il Gabbiano Jonathan Livingston
    262

    Con il cuore e con la mente che tutto abbraccia e contempla

    Affettuosamente

    Raffaele

    P.S. basta chiederlo e vi trasmetterò le mie Sgrammaticate ed Inarticolate Riflessioni
    (raffaele.zacca@yahoo.it zaccar@wyeth.com)

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  9. Cara Morena,
    grazie per l’emozione e per l’inaspettata ‘leggerezza’ che mi hai trasmesso Martedì scorso a Castenaso.
    Spero Ti sia gradito anche il mo commento che ho pubblicato sul mio blog.
    Cordialmente,
    Stefi

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  10. ho appena finito di leggerti.
    ho fatto mia la tua elaborazione del lutto, così come dicono…è stato un percorso fatto di incroci alternati, da dolore e vitalità, dal soffermarsi ed apprendere, con-dividendo le altrui differenze.
    un arricchimento, feroce ma necessario, per mostrarsi ed essere ciò che sei, ora, importante, più che mai.
    grazie, api.

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  11. Gentile Signora Morena, ho pertecipato alla presentazione del suo libro Orfana di mai figlia a marzo alla biblioteca di Castenaso e ne sono rimasta molto toccata. Da pochi giorni una mia amica ha perso il figlio 24enne in un incidente in moto e vorrei lenire un po’ il suo dolore regalandoglielo. Mi può aiutare? Dove posso acquistarlo? Alla Feltrinelli di piazza Galvani qui a Bologna non ce l’hanno e visto il periodo non me lo ordinano perchè i magazzini sono chiusi. Io d’altronde ne ho bisogno subito perchè credo che sia un aiuto urgente da dare. Se lei ne avesse una copia io l’acquisterei volentieri.
    Grazie per l’aiuto che mi potrà dare.
    Arabella

    P.S. Abito a San Lazzaro quindi potrei venire a prenderlo agevolmente a Castenaso. Mi dica qualcosa.

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  12. Cara Morena,
    finalmente ho letto il tuo libro, un libro che non dimenticherò, un lettura che mi ha lasciato il segno nell’anima
    Mi ci sono accostata con rispetto, in punta di piedi, quasi con timore. Timore di compiere una sorta d’intrusione in un mondo personale, privatissimo. E invece, man mano che leggevo, mi sono accorta che era proprio quello che volevi: condividere. Non certo condividere il dolore, quello sarebbe stato impossibile, quanto, piuttosto, condividere un percorso, quel percorso di rinascita che stavi faticosamente compiendo. E io l’ho fatto, ho condiviso con te quel viaggio, così come dici tu, “tenendoti per mano”. E non è stato facile, quando ci si confronta con quel dolore senza nome si avrebbe solo voglia di scappare. Ma io ho voluto compiere con te quel tragitto, ho ripercorso il tuo cammino di angoscia, rabbia, incredulità e lacrime. Tante lacrime, Morena: nessuna donna può leggere la tua storia senza restarne profondamente segnata, senza lasciarsi coinvolgere da quell’ondata di emozioni. E, tenendoti per mano, ho “sentito” anche la tua forza, il tuo “desiderio di vita”, il tuo “progetto di vita”. Sono certa che una così lucida e struggente “cronaca dei sentimenti” abbia davvero aiutato tante persone che hanno vissuto la stessa straziante esperienza. Ma certamente ha arricchito anche chi, quel dolore, lo ha solo intuito, osservandolo da lontano.
    Ciao Morena.
    Ida

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  13. Cara, voglio esserci anch’io a partecipare di questo tuo immenso dolore amore. Ma lascio perdere ogni parola di consolazione, tu hai fatto già il tuo massimo con il libro. Ho cliccato il tuo nome su google perché mi ha parlato di te Cristina Bove. Eccomi, con affetto e comprensione così come posso, ma con tutte le mie deboli forze. Un abbraccio.

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  14. Ho letto recentemente il libro, prestatomi da una cara amica e naturalmente mia ha toccato il cuore esssendo anch’io una mamma orfana di figlia, la mia bimba, anche se non era più tale perchè aveva 35 anni anni, è volata via, in cielo, 5 anni fa dopo averci donato dieci giorni prima un bellissimo bimbo che ora è la luce dei miei occhi, l’unica cosa che da un senso a questa mia vita, all’altra vita senza lei.
    Grazie di cuore per avermi un confortato con questa lettura.
    Angela guidi

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    1. Grazie Angela, di questo tuo pensiero. Sapere che il mio libro ti ha un poco confortata mi aiuta e mi conforta a mia volta.
      Sono felice di questo vostro bellissimo bimbo. Sono certa che vi sia di grande sostegno averlo e aiutarlo a crescere. Un abbraccio. Morena

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  15. Morena, cara, leggendo questo post mi sento il cuore che si spezza e non è un modo di dire. Cristina mi aveva accennato alla tua sofferenza, ma io non avevo mai avuto il coraggio di dirti nulla, adesso però non mi sento più di tacere. Non credo che sia immaginabile a chi non l’ha passato, perdonami se non so parlare e non posso consolarti come vorrei, se non ho saputo finora come accostarmi a te, il titolo del tuo libro mi ha stravolta da solo. Sono contenta che con la scusa del libro di favole sono venuta fino a qui. Pigliami per sorella ed io farò lo stesso, come con Cristina. Lasciare Mimma, che è una chiacchierona, senza parole è quasi impossibile, ma questi dolori me lo provocano.

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  16. Anche se frequento da poco il tuo blog, non ho mai voluto entrare in questa stanza…forse perchè penso che le parole, in questi casi, siano solo mutanti ed incapaci. Di esprimere quello che teniamo nascosto dentro, forse per pudore o per rispetto. Di certo, per quello che ho compreso, hai una smisurata capacità di accoglienza e di condivisione affettiva con il pianeta umano, di per sé instabile e variabile. Avvolgi e diffondi con qualità e libero pensiero, la positività dell’animo umano in singolar tenzone con il detrattore fato.
    Ma tu non mordi e né demordi. Vai avanti per la tua strada in compagnia della stella Federica che di lassù ti illumina. D’immenso.

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  17. quando ho conosciuto Morena avevo solo più grandi paure…paura di uscire paura di guidare paura di lasciare i miei figli anche solo a scuola…paura di vivere….ho imparato da lei e poi dal suo “Diario” (mi piace definirlo così) che nella vita spesso le cose peggiori sono purtroppo quelle che ti insegnano a vivere e a convivere con le proprie paure….e impari che i figli non sono una proprietà…prima o poi devi lasciarli andare accettando le loro scelte e convivendo con tutte le mie paure….grazie Morena

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  18. Ciao Morena, solo oggi “scopro” il tuo libro, il tuo blog, la tua esistenza…e vorrei dirti : grazie di esistere! Anch’io sono “orfana di mia figlia”, e questo pensiero mi e’ venuto parecchie volte alla mente in questi anni dalla sua morte, ma di solito lo ricacciavo, mi sembrava di non poterlo dire a nessuno per paura di passare per pazzoide, poi tramite un amico, ho scoperto il tuo libro e mi sono sentita piu’ “normale”. Non ho letto il tuo libro, dopo le prime righe, forse anche solo la prefazione, non ce l’ho proprio fatta a proseguire. Ma lo faro’, appena la mia pancia me lo permette. Ho citato il tuo libro nel mio blog.Forse un giorno ci incontreremo, non abitiamo tanto distanti.Seguiro il tuo blog e il tuo lavoro, molto importante per me. Grazie, un abbraccio, Marina

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  19. Non so perché, ma non avevo frugato il blog in ogni spazio e mi era sfuggita questa pagina. Spero di non venire considerata maleducata se dico che non ho la forza di leggere il tuo libro, Morena.
    Io non sono orfana di un figlio (vedi, non c’è neppure la parola adatta a definire lo status…) ma sono… orfana di mio fratello. E ancora non la ho superata. Mi limito a mandarti un abbraccio.

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  20. Signora Morena,sto leggendo ora il suo libro scoperto per caso,mi sta aiutando molto anche se il mio dolore è divesrso dal suo.Ho perso mia figlia Beatrice il novembre scorso,aveva quarant’anni ed era nata con una malformazione cardiaca complessa ed incompatibile con la vita a detta dei medici.Per questo forse ho avuto il tempo di prepararmi a questo momento. Il vuoto però è grande ma la condivisione è importante,il non sentirsi soli in questa prova aiuta moltissimo. Paola

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    1. Cara Paola, la ringrazio molto per le sue parole e per avermi scritto.
      Mi dispiace moltissimo per la sua Beatrice. Ogni storia è diversa perché si svolge diversamente ma il dolore che rimane è spesso uguale ma di certo simile.
      Lei ci è arrivata in un modo diverso dal mio, con una ‘preparazione’ diversa, supposto che ci si possa preparare a questo grande dolore. Il vuoto è enorme ma io ringrazio sempre per avere avuto quello che ha preceduto il dolore.
      Condividere le emozioni, i pensieri, è molto importante: lo capii subito e ne ho avuto tante conferme in questi anni. Condividere fa sentire meno soli.
      Le mando un forte abbraccio. Nella pagina ‘contatti’ c’è la mia mail, se volesse scrivermi in privato.
      Morena

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  21. Morena,
    sono Angioletta, ho scoperto solo ora il suo libro perché solo ora sono venuta a contatto con lo stesso dramma che lei ha vissuto qualche anno fa, diciamo, sono ancora nella fase acuta, quando pare che nulla abbia più un senso. A me è capitato il 22 gennaio di quest’anno che un incidente stradale mi abbia portato via la mia dolcissima figlia Irene, di soli 17 anni, tra 3 giorni ne avrebbe compiuti 18. Sto leggendo con avidità il suo libro perché, pur facendomi molto male (per ora ne ho letto solo metà), è l’unica lettura, fino ad ora, che pare un po’ mi aiuti. Le chiedo se è possibile scriverle in privato e se lei fa ancora conferenze o incontri dove parla del suo libro. grazie

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