Anni fa, quando scrivevo, mi lasciavo suggestionare da un testo che mi era piaciuto e scrivevo mie parole sull’onda di quello che mi avevano suscitato.
Dicendo da dove nasceva l’idea (non sempre forse, ma non ricordo tutto) anche se non c’è nulla di male nel fare ciò.
È naturale ‘copiare’ suggestioni e atmosfere; lo vedo anche come un omaggio.
Non vale, naturalmente, per testi copiati pari pari, o in parte. Non sto parlando di plagio.
Ieri ho letto un racconto inedito di Stephen King, pubblicato sulla rivista Esquire (questo è il link). In questo racconto ho trovato un ottimo King ma anche le atmosfere e le suggestioni di un superlativo racconto di Flannery O’Connor: Un brav’uomo è difficile da trovare (se non l’avete mai letto, vi consiglio di farlo: questo è il link).
Magari è solo una mia idea, questa di ritrovare la suggestione di Flannery nel racconto di Stevie.
Cosa nella quale, ripeto, non trovo nulla di sminuente. Questo racconto mi è piaciuto molto: come dice le cose King è Bellezza pura.
Ditemi la vostra. Che ne pensate?
*un esempio di mio racconto ‘rubato’
*e qui un pensiero su ‘ispirazione o plagio’
- la foto è proprietà del fotografo Vincenzo De Francesco. Mi sembra adatta al testo di King. Proviene da qui
Altro che suggestioni! 😃
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Beh, io più di una volta ho “copiato” un po’ nei miei racconti, ispirandomi a Carlo Lucarelli. O perlomeno cercando di avvicinarmi al suo stile, ma siccome non mi ha accusata di plagio, vuol dire che non ci sono riuscita! 😀
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Ci sono storie che possono ispirare altre storie, così può accadere che si esprimano atmosfere o piccoli dettagli simili, ma alla fine è un’altra storia magari più bella.
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