Non so quanto tempo sia passato dall’ultima volta in cui ho scritto una recensione. Anche se le mie più che altro sono ‘letture’.
Anni fa, ogni volta che leggevo un libro, scrivevo qualcosa. Poi ho smesso.
Comunque, vi volevo avvisare.
Vi racconto il prologo:
qualche giorno fa ho ricevuto la mail di Fernandel editore in cui annuncia l’uscita di un libro. Ho letto e mi è parso interessante, così ho scritto all’editore per sapere se gli interessava mandarlo in lettura per una recensione.
Lo sto leggendo e probabilmente oggi (domenica, anche se il post uscirà domani) lo terminerò.
Vi mostro la copertina e vi incollo il messaggio della mail così sapete di cosa si tratta:
È da oggi in libreria Molto a sud di Stoccolma, di Alessio Schiavo. Un giallo decisamente particolare, sia per la scrittura utilizzata, minuziosa, ossessiva, inquietante, sia per il taglio narrativo, dato che il romanzo è costituito dai messaggi che il rapitore invia alla giovane rapita, chiusa in uno scantinato…
Di seguito la scheda.
Alessio Schiavo, Molto a sud di Stoccolma
Pagine: 136
Isbn: 9788832207194
libro €13,00 ebook € 6,49
Collana: Fernandel
Un’adolescente si risveglia sola e confusa in un luogo sconosciuto: un piccolo appartamento, senza finestre, anticonvenzionale, sebbene in ordine, pulito. È stata rapita – narcotizzata e rapita. Lo realizza leggendo la nota che trova vicino a sé: chi l’ha rapita ha lasciato delle minime spiegazioni. Fra queste, che la porta dell’appartamento è solida, chiusa a chiave e non è destinata ad aprirsi.
L’adolescente teme per la propria vita. Per la propria virtù – parola che tuttavia non è lei a utilizzare. La nota, le note, che numerose si susseguono, contengono delle rassicurazioni. Chi ha rapito l’adolescente non entrerà mai nell’appartamento. O almeno così scrive. Sembra la verità: i pasti vengono forniti attraverso un apposito sportello, e attraverso lo sportello vengono scambiate le note. Non sono previste altre forme di comunicazione.
Chi ha rapito l’adolescente vorrebbe destinarle un’educazione sperimentale, estremamente sperimentale. Ma a differenza del proverbiale caso svedese, tra vittima e carnefice non nasce alcuna empatia, si sviluppa semmai una sorta di duello.
Il romanzo è costituito dall’insieme delle note scritte da chi ha rapito l’adolescente. Consentono comunque di evincere in quali termini lei intervenga. Quali contromosse adotti.
Molto a sud di Stoccolma è un romanzo noir che fin dalle prime righe attira il lettore nella sua spirale claustrofobica, scritto con un linguaggio minuzioso, inquietante, mai scontato.
Una storia particolare, mi sembra di capire dal coorsivo.
Aspetto le due deduzioni finali.
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La trama è interessante, effettivamente claustrofobica, aspetto la recensione allora.
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