Domenica sera, ora 19,30, appuntamento davanti al 38 bis al Centergross.
All’entrata, una garitta tipo esercito e un tipo, per fortuna senza fucile, che vuole conoscere il motivo per cui e depenna il tuo nome (se chi ti ha invitato si è ricordato di metterlo) in una lista. Davanti al capannone c’è già una mezza folla di gente che fuma – in quanti fumano! pensavo avessero smesso tutti e invece – e smanetta sullo schermo del cellulare, ignorando gli amici.
Dentro ancora più caos: bisogna compilare e firmare una liberatoria – a questo non avevo pensato – così ti possono riprendere. Penso che ho fatto bene a truccarmi.
Davanti al tavolino dove si consegnano i fogli c’è la calca, in attesa di vedere il proprio nome spuntato da un’altra lista e di ricevere il timbro rosso – una sorta di marchiatura per bovini al pascolo – in cui non si legge Roxy Bar. Meglio, altrimenti facebook sarebbe stato pieno di immagini di polsi marchiati.
Altra fila con calca, in attesa di entrare da una porta: la guardia fa passare poche persone per volta, controllando un timbro rosso in cui non si capisce nulla, ma lui sa – e poi le fa fermare nell’atrio, in attesa che qualcuno le accompagni a sedere. In totale, una procedura che richiede più di un’ora.
Red Ronnie è già seduto su un divanetto davanti allo schermo di un computer e sbircia un foglio – la scaletta – che poi ignorerà mandando al diavolo – a puttane, ha detto Gianni Morandi – e inventerà in corso d’opera.
* il post non è finito. Anzi, è solo abbozzato. Lo finirò domani. Tornate a leggere 😉
aggiornato con i link 😉
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