Pagina natalizia 2009

Ci siamo. Il Natale sta arrivando. Ma non ci coglie impreparati. Ecco la nostra pagina natalizia bella confezionata e colorata. Una pagina ricca, alla faccia della crisi, ma le parole e i colori possiamo ancora permettercerceli.

 

Ringrazio tutti gli amici che hanno partecipato e vi invito a leggere i racconti e le poesie che riempiono questa pagina natalizia 2009. Elenco di seguito i testi con i link. I commenti saranno molto graditi dagli autori dei testi. Grazie.

I soliti ignari – di Anna Maria Curci

Procrastinare. A che pro? – di Zop

“Confessione” – di Carlo Bramanti

Bianco Natale – di Subhaga Gaetano Failla

Tu – di Marco Scalabrino

Il treno del Paradiso – di Salvo Zappulla

Neve – di Paolo Zardi

“19 agosto” – di Margaret Collina

Natale – di Cristina Bove

La prima neve – di Milvia Comastri

Congelati – di Vincenzo Celli

Un lungo anno – di Claudia Giacopelli

In cammino – di Roberto Barbato

La migliore difesa – di Paolo Perlini

Camminare insieme – di Arthur

Natale per tutti – di Guido Passini

L’ultimo dono di Martina – di Diemme

Natale meno 2009 – di Solindue

Harriet – di Sgnapis

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110 pensieri su “Pagina natalizia 2009

  1. anticipo e mi unisco al coro degli sperticati complimenti che ti giungeranno copiosi, tutti peraltro davvero meritati! dopo tanti anni, ancora mi meraviglia questa pagina, e l’amore che tu riesci a infondere in quelle luci, in quei colori. c’è un po’ di te, e lo amiamo per questo.
    grazie morena.
    roberto

    ps: bella l’idea di zop, quasi quasi lo faccio anch’io 😉

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  2. Bellissimo sito Morena, bella l’impaginazione, la scelta della collocazione dei testi, i colori degli sfondi e belli anche le poesie e i racconti.
    Con calma ci ritorno poi per commentare.

    Complimenti!

    Dopo metterò anch’io il link al io blog.

    Ciao!

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  3. però…l’idea di Zop non è male. Consiglio di brevettarla. Si potrebbero usare anche come segnaposto oppure come dice maggie a mo’ di calendario, al posto dei soliti cioccolatini. E poi, la lettura nutre ma a differenza del cioccolato non fa ingrassare.

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  4. Grazie a tutti. Se la pagina è bella è perché avete contribuito voi con i vostri testi.
    Un grazie particolare a Roberto. Lui sa perché.
    bellissima l’idea di Zop. non male anche i segnaposto di Pani. iniziate a brevettare.
    e grazie a Carlo: l’unico che mi ha regalato un torroncino 😉

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  5. leggendo Bianco Natale di Subhaga Gaetano Failla, non ho potuto far a meno di pensare al sindaco di Coccaglio e alla sua aberrante operazione White Christmas. Si potrebbe mandare il ink di questa pagina all’amministrazione comunale del paese…magari ne fanno delle palline per l’albero o centritavola

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  6. “La prima neve” di Milvia Comastri.

    Questo è il racconto che ho sentito di più in assoluto, per lo stesso motivo per cui il film “Vai e vivrai”.

    Un bambino orfano adottato da un’altra famiglia, che fatica a integrarsi, soprattutto perché non vuole, perché vuole la sua vera mamma, rivendica il suo diritto alla sua famiglia, alla sua terra, agli odori e i colori consueti finché… finché il miracolo, che in questo caso ha come tramite semplicemente fiocchi di neve.

    Decisamente suggestivo.

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  7. “Un lungo anno” di Claudia Giacopelli.

    Realistica l’idea che i sentimenti di solidarietà si ritrovino solo nella difficoltà. Purtroppo mi verrebbe da aggiungere che, secondo me, passato quel momento, e tornato Babbo Natale, la gente dimentichi tutti i buoni sentimenti e ritorni alle proprie antiche (brutte) abitudini.

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  8. A Morena Fanti, i miei più sentiti ringraziamenti per l’affetto e l’attenzione di cui ancora una volta mi ha dato prova; a tutti cordiali saluti ed AUGURI 2009/2010, Marco Scalabrino.

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  9. Eccomi qui, a lasciare qualche commento ai testi che più mi hanno colpito, senza togliere nulla agli altri, perchè questo omaggio al Natale di Morena mi pare proprio totalmente valido.

    Procrastinare. A che pro? di Zop: in poche righe mette ben in rilievo cosa oggi sia diventato il Natale: una festa vuota di significato, un apoteosi commerciale, dalla quale, ben difficilmente, ci si può sottrarre.

    “Confessione” di Carlo Bramanti poesia delicata e al tempo stesso amara. Bella.

    BIANCO NATALE di Subhaga Gaetano Failla: racconto fantascientifico, a prima vista. Ma poi ti accorgi che non lo è affatto. Per incontrare il “diverso” non occorre andare su Marte. Una speranza, dopo la distruzione. Originale e profondo, questo racconto.

    Il treno del Paradiso di Salvo Zappulla: Difficile commentare, quando un nodo ti stringe la gola. Triste, dolcissimo, bello.

    19 agosto di Margaret Collina: avevo già letto questo racconto. E ne ritrovo tutta l’originalità e l’ironia. Scritto proprio bene.

    Natale di Cristina Bove: eh eh… anche se la poesia fosse stata anonima, avrei ugualmente riconosciuto la penna di Cri, avrei riconosciuto il suo cuore… Inutili che io sottolinei quanto mi sia piaciuta.

    Congelati di Vincenzo Celli: bella istantanea di una piazza, Espressioni interessanti: corrierame di gente, ci sbrina i visi. Ma è Rimini, la città?

    Un lungo anno di Claudia Giacopelli: fantastico? No, realistico, direi, e mi auguro che, realistico, possa essere anche il finale.

    La migliore difesa:di Paolo Perlini: graziosissimo… Ma quante metafore interessanti saltano fuori, da questi racconti…

    Milvia (che ringrazia di cuore Diemme per il suo gratificante commento)

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  10. Ma per il cui racconto non hai avuto una parola… 😦

    Comunque, intorno al 20 dicembre il racconto verrà pubblicato sul mio blog, e in quell’occasione vi svelerò perché Martina non mangia castagne…

    O forse no 😆

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  11. ti mando il mio grazie anche qui, e aggiungo un panettone come vuoi tu e un tocco di grana, visto il lavoro che hai svolto ultimamente 🙂 Grazie anche a tutti gli altri partecipanti, per me è un vero piacere far parte di questa pagina e passare il Natale in vostra compagnia.
    Per Milvia, grazie per le tue parole e ti confermo che la città
    è Rimini.
    Un saluto a tutti, vincenzo

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  12. Eccomi 🙂
    E’ la prima volta che appaio in questo blogm se non per qualche commento. Ci tengo a ringraziare Morena per la possibilità che mi sta dando pubblicando una mia poesia.
    Ho letto alcuni scritti degli altri e devo dire che sono davvero ottime cose. Tornerà comunque con più calma a commentarli meglio come meritano.
    Per ora grazie 🙂

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  13. La pagina natalizia di Morena a me piace tantissimo, e sono supercontento di esserci anch’io, insieme a persone e testi così belli. Ringrazio di cuore Morena.
    Domani con più tempo vorrei dedicare poche parole a ognuno degli scritti presenti, anche come forma di gratitudine per tutta questa bellezza.
    Tanti abbracci

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  14. Il carnatale di Zop è perfetto, uno specchio che riflette esattamente cosia sia diventato il Natale. E nonostante i buoni propositi ogni anno ci si ricasca. Se non fosse un rimedio troppo severo proporrei la sospensione del Natale per un paio di anni. Chissà, poi forse diventiamo veramente tutti più buoi.

    La poesia di Carlo Bramanti viene subito dopo ed è un bel contrasto. La parsimonia contro l’eccesso, il brusio contro il rumore. Forse il segreto sta tutto lì e il natale più bello è quello trascorso, pochi ricordi di pochi natali passati.

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    1. ce ne faremo una ragione, sistercesy.

      è difficile dire ‘odio il natale’. io sono tentata di dirlo spesso ma poi so che non è vero.
      diciamo che sopporto pazientemente che finisca.
      nonostante questo tutti gli anni preparo la pagina natalizia.

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  15. grazie a tutti per la vostra partecipazione e per i bei commenti. e grazie anche a chi ha linkato e sta linkando il post.
    siete davvero preziosi e questa versione 2009 è riuscita proprio bene grazie ai vostri contributi.
    se qualcuno vuole spedire altri testi, o immagini, sarò lieta di aggiornare la pagina 😉

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  16. I soliti ignari – di Anna Maria Curci: Amarezza e musicalità fluiscono in questi versi accorati.
    Procrastinare. A che pro? – di zop: Da tempo amo i racconti dadaisti di zop.
    Confessione – di Carlo Bramanti: Versi simili alla voce calda d’un amico.
    Tu – di Marco Scalabrino: Molto emozionante in entrambe le lingue, in siciliano e in italiano.
    Il treno del Paradiso – di Salvo Zappulla: Una favola perfetta.
    Neve – di Paolo Zardi: Grande senso del ritmo, illuminazioni.
    19 agosto – di Margaret Collina: La protezione delicatissima d’un antico dono prezioso, narrata con lieve umorismo.
    Natale – di Cristina Bove: Versi danzanti, un auspicio di luce, pace e amore.
    La prima neve – di Milvia Comastri: Occhi spalancati, chiarore, silenzio, odore di curry, il contatto d’una mano: un racconto sensuale.
    Congelati – di Vincenzo Celli: “il Natale ci sbrina i visi” e questi versi sciolgono il cuore.
    Un lungo anno – di Claudia Giacopelli: Una favola dolcissima tra stile classico e umorismo alla Rodari.
    In cammino – di Roberto Barbato – Versi austeri e fluidi che ci incantano con un “sì” e un “tenero sguardo”.
    La migliore difesa – di Paolo Perlini: Che tenerezza il Natale dei gatti!
    Camminare insieme – di Arthur: Un dolcissimo incontro, una camminata nel ricordo, nell’immutabilità d’un rito.
    Natale per tutti – di Guido Passini: Un tenerissimo augurio di pace e serenita rivolto a un mondo che va “ad intermittenza”.
    L’ultimo dono di Martina – di Diemme: “Ti adoro” – l’amore è gratuito, non potrebbe essere altrimenti. Una fiamma che brucia e trasforma.

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  17. Anch’io ho apprezzato molto la versione tedesca di I soliti ignari. è davvero più musicale, e ciò mi ha meravigliata perché abbiamo semrpe pensato che il tedesco sia una lingua ‘dura’. e invece Anna Maria ci ha dimostrato il contrario. Grazie.

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  18. seconda lettura: Procrastinare. A che pro?

    l’allitterazione e l’onomatopea di queste righe mi hanno divertito moltissimo: tutto è suono, tutto è stridore
    un gioco divertente e intelligente per fare il verso alle idiosincrasie natalizie

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  19. Prime letture (in ordine di apparizione) dalla pagina:

    Procrastinare: A che pro?: Lettera semiseria di Zop sul Carnatale. Non solo gioco di allitterazioni e calembour senza sbavature, fa nascere il desiderio di partecipare a un novello circolo Pickwick ancora da fondare, che si faccia arguto osservatore del circo carnatalizio.

    Confessione: efficace l’idea di Carlo Bramanti di rendere per sottrazione il ricordo-essenza del Natale.

    Bianco Natale: Natalizie cronache marziane di Subhaga Gaetano Failla, raccontate con sapiente equilibrio tra tonalità diverse. Tra straniamento e lucida constatazione si insinua un sentimento che vuole, finalmente, essere espresso e non imposto.

    Alla prossima, con le altre letture, insieme al mio sonoro grazie.

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  20. ho sorriso leggendo la poesia di marco scalabrino perché ho trovato alcune espressioni di mia nonna, tipo rigulizia al posto di liquirizia. A volte i dialetti divergono così tanto che finiscono per assomigliarsi.

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    1. Grazie Maggie. Un commento per ogni storia. Gli autori te ne saranno grati.
      Sto per pubblicare gli aggiornamenti alla pagina. Ci sono due racconti nuovi. Farò un post ma aggiungerò i link qui. Vorrei che si continuasse a commentare la pagina natalizia in questo post, se possibile.
      Grazie di nuovo a tutti. La pagina sta avendo dei record di visite.

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  21. Il treno del Paradiso di Zappulla è un po’ triste ma credo che il Natale non abbia bisogno di aggettivi. Il Natale è anche questo. E il treno che conduce ad una stazione è un’allegoria perfetta.

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    1. il racconto di Salvo mi è piaciuto da subito. E il Natale ha in sé anche tanta tristezza se ci pensiamo. Proprio perché ha (aveva, ma parlo per me) l’allegria, deve contenere anche il suo contrario.
      grazie Pani

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  22. Per prima cosa buon oggi e complimenti per questo sito veramente bello e interessante. Voglio ringraziare il mio carissimo amico Arthur che mi ha permesso di accedervi e di darmi la possibilità di leggere tante cose, non ne ho avuto ancora il tempo materiale ma mi riprometto di farlo con calma. Una curiosità carissima Morena, ma come si fa ad inviarti un piccolo racconto??? Io ho fatto un post sul mio sito a proposito dell’albero di natale, vorrei fartelo leggere, anche se ne ho in cantiere un altro sulle strade di Roma nel periodo delle feste.
    Folletta baci baci
    P.S. non riesco a collegarmi qui dal mio pc aziendale, con Arthur mi collego appena posso ma lui passa spesso da me con mio grandissima gioia, quindi se vuoi e ti fa piacere vieni anche tu a prendere una tazza di cioccolato caldo e una fetta di panettone nel mio piccolo salotto, il fuoco del camino è sempre acceso per gli amici dei miei amici che spero diventino anche i miei

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    1. Grazie Folletta, dei complimenti, della visita e di ogni cosa.

      dopo ti mando una mail così puoi mandarmi il tuo racconto.
      Sto raccogliendo, come si può leggere nel post “brevemente, tra platani e cielo grigio”, dei ‘regali’ che inserirò nel blog nell’ultima settimana prima di Natale, per dividerli con tutti voi e continuare l’atmosfera natalizia.
      perciò…

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  23. Ero già disperata perchè credevo che si commentasse direttamente sul sito, e io non avevo capito come, invece scopro con piacere che i commenti si fanno qui:)
    Intanto grazie a Morena per avermi inserito in questa bellissima raccolta nataliera, ne sono molto lusingata e poi scopro di essere in ottima compagnia, con belle persone e belle penne. Passeremo un Natale coi fiocchi. Domani, che sarò in ferie mi dedicherò alla lettura. A presto.

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  24. E’ difficile parlare di neve e riuscire a meravigliare. Quando nevica mi chiedo sempre perché restiamo impalati a guardare questi fiocchi. E stupirci ogni volta.
    La neve di Paolo Zardi riesce a stupire, soprattutto nel finale.

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    1. la “neve” di Paolo Zardi ha un significato particolare. quando me l’ha spedita era abbinata a un’immagine che avrebbe spiegato meglio il senso.
      non l’ho inserita nella pagina perché so che è frequentata da bambini e mi pareva che fosse troppo cruda.

      però è vero che la neve ci stupisce sempre e che restiamo impalati a guardarla cadere.

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  25. nona lettura: La prima neve
    Scritto con stile inappuntabile, storia non banale, e soprattutto bellissima l’idea di concentrare tutte le emozioni sul senso dell’olfatto
    Senso che pur importantissimo, tendiamo a sottovalutare.
    Bello!

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  26. Apro con la poesia di Anna Maria Curci, così sintetica da farmi sentire in colpa, io che vago ancora ignara tra gli ignari. Se non mi commuovo con gli zampognari posso avere ridotta la pena? Il Natale è anche lucroso commercio, ma è anche magia per i bambini, fede per chi crede, momento in cui si condivide nulla di speciale, solo un po’ di compagnia. A volte, la tristezza di non essere nulla di tutto questo.
    Bella.

    Zop a leggere l’elenco martellante e fedele delle cose da fare sotto Natale, ho avuto un impulso irrefrenabile di andare ai Caraibi e sparire dalla circolazione. Oggi pomeriggio non è escluso che vada in centro a fare due passi, ma l’idea di trovarmi in mezzo alla calca mi porta a stare tra le copertine di casa mia, come Cryshler. Sempre un piacere leggerti. Ciao:)

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  27. Bellissima la poesia di Bramanti, mi è piaciuta molto per la delicatezza espressa e per ciò che tace.
    A ben pensarci per un evento che accade solo una volta all’anno, i ricordi della nostra vita legati al Natale non possono essere tantissimi, se poi gli anni e la scarsa memoria cominciano a erodere come una lima sorda. Sussurrati poi, perchè è vero vicino al Presepe si sussurrava sempre, per rispetto della natività credo e della nudità di un neonato con la braccine alzate.

    Gaetano Failla mi ha toccato il cuore e mi ha ricordato che siamo tutti uguali davanti a qualsiasi colore, di qualunque colore abbiamo la pelle. (Io però i marziani non li ho mai pensati con gli unghioni, ma palmati sì, un controsenso in un pianeta definito del fuoco:)

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  28. La poesia di Scalabrino la leggerei a mia nonna, a mio padre, ad un bambino prossimo al sonno e ai sogni. La leggerei a chi ha voglia di nostalgia e di calore, di silenzio che accompagni i ricordi con un po’ di malinconia. Dolcissima.
    Bella:)

    Salvo accidenti mi fai piangere così! Che dire? Le tragedie non salvano i bambini, nemmeno scampano dalla ferocia dell’uomo. Per un momento ho creduto che fosse una tradotta per i campi di sterminio. Poi ho pensato che i tedeschi non avevano ordini di essere tanto delicati.
    Ti trovo con piacere per dirti anche che mi è piaciuto assai il tuo libro “In viaggio con Dante all’inferno”. Chissà, forse da qualche parte ci rivedremo:)

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  29. Forse oggi non ho lo spirito adatto a leggere questa pagina, mi commuovo troppo.

    Paolo…
    la neve come le gocce di fisiologica, accompagnata dallo sguardo di chi guarda un oltre che forse non potrà conoscere, e un passato che non potrà tornare.

    Con levità, mette in ginocchio.
    Bellissima.
    Ciao:)

    Margaret, (nome bellissimo) mi hai fatto sorridere:) Bella l’idea di un Natale fuori dai canoni. Ci hai fatto comprendere quanto è bello, malgrado tutto, quello che viviamo adesso. Godiamocelo, io adoro il panettone ma non disdegno anche il pandoro.

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  30. La mia amica e dolce Cri, che saggia come sempre regalerebbe l’oro dei nostri giorni: il tempo.
    Sperando poi, che venisse impegnato come lei suggerisce, alfabeto, abbondanza, gioia e gioco. Ha impiegato solo due lettere dell’alfabeto ma ha racchiuso in esse ciò che conta. Amore e gratitudine sono sottointesi.
    Ciao:)*

    Milvia che meraviglia! Mi è piaciuto tanto, con tutti gli odori a riconoscersi. La neve che porta il suo profumo speciale, che sa di pulito, che incanta nel silenzio, evoca e ricopre, azzera e protegge. Una grande tenerezza per la vita che la neve tramanda. Bellobello:)*

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  31. Celli ha lo sguardo lucido e disincantato. Mi ci riconosco, quando indosso gli abiti del quotidiano e armeggio con la sacralità della mia vita senza fede.
    Ma poi me ne discacco a volte. Sarà ipocrisia, sarà bisogno di buono, sarà che una vita senza fede è più faticosa.
    Allora mentre il Natale mi sbrina il viso, aspetto che i piccioni portino l’ulivo della Pace. Ma è Pasqua quella! Cambia poco per me, in tempo di guerra.

    Molto bella:)

    Claudia Giacopelli racconta quanto è importante che i sogni non ci abbandonino mai perchè non inaridisca la nostra vita, e quanto sia importante condividerli, perchè la nostra vita abbia un senso. Negare l’importanza delle cose superflue credo che non abbia molto senso per noi dei paesi ricchi che viviamo di superfluo e non sapremmo più farne a meno, l’importante per noi credo sia renderci conto quanto conta un pezzo di pane nell’altro emisfero o anche per la vecchietta del piano di sopra che vive con la minima. E poi in questo periodo di cassa integrati non vorremo lasciare disoccupato proprio Babbo Natale vero?

    Barbato, anche se la fede non mi appartiene, ammetto di subire il fascino di chi me ne parla, della sua ispirazione e della serenità e semplicità che sempre accompagnano le parole di chi crede. E rimango sospesa, in attesa di comprendere, ancora, (dannazione per noi infedeli) di percepire un segno. Con rispetto.

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  32. Paolo Perlini e i gatti:) Ci voleva proprio un micio, anzi due a scaldare il cuore con le loro fusa e il pelo morbido.

    Athur la vecchiaia a volte è impietosa e si porta via tutto, forza, ricordi, dignità. Solo l’amore di chi ci vuole bene davvero la può rendere un poco tollerabile. Chi è solo in questo cammino, si porta appresso il peso dei santi.

    Guido Passini, grazie per il tuo augurio sicuramente condivisibile. E visto che anche tu parli di un Natale innevato, mi auguro anche che la neve arrivi qui da me. Non perchè sarà Natale, perchè è bella.

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  33. Diemme un racconto molto vero e duro, quasi una testimonianza di vita vissuta. Sono i miei preferti, dietro una tenda di trine abbellita per il Natale, ognuno cela i suoi dolori.
    Le luci, le feste, i canti, i doni non mitigano certe “assenze”. E la forza deve essere principalemente in noi stessi, non per adorare, ma per amare. Bello.

    Solindue: bello,bello,bello,bello. Ho sorriso sempre nel leggerlo, con l’aria fredda in viso arrivata dal blu profondo stellare e dal caos assembleare ma stratosfericamente più luminoso di quello di una banale riunione di condominio. Cosa puoi pretendere da noi terricoli di sangue e ossa vincolati a mere questoni di ringhiera?
    Tu hai cose ben più importanti da seguire, i Re Magi per dirne una, che non sbaglino la rotta, e fare da insegna per la grotta, che si abbia da vedere in tutto il mappamondo.
    Solo McDonald ti sta facendo una seria concorrenza, ma lui col Natale che c’azzecca? Buon lavoro cometa di Halley:)

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  34. Grazie Silvia… ero qui in trepida attesa di leggere le tue parole.

    Sì, una testimonianza di vita vissuta, quasi completamente sotto metafora, ma questo nulla toglie ai sentimenti e alle dinamiche che sono state esattamente quelle.

    Il 20 dicembre verrà pubblicato sul mio blog, con un’immagine che potrebbe essere proprio quella di Martina quando il quadro era ancora appesa alla parete, e la luce dalla finestra inondava la stanza.

    Ancora un grosso grazie.

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  35. Ora provo a pittarmi il viso per torgliere il pallore, mi abbiglio in modo consono e vado fuori a cercare la neve. Con tutto questo scrivere e leggere di neve non vedo l’ora che arrivi.
    Per il Natale c’è tempo, ancora.
    Buona serata a tutti.
    Sgnapis

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  36. Cara Silvia,

    finalmente ho avuto modo di leggere il tuo racconto. Avevo letto tutta la prima ondata, poi Morena ci aveva avvisato che c’erano due new entry, ma non avevo avuto modo di tornarci su.

    Ora, poiché sei stata veramente cara non solo a leggerci tutti, ma a dare a tutti noi un ritorno, mi è sembrato giusto ritagliarmi il giusto tempo per leggere la tua dolce storia.

    Beh, che dirti, forse tu non segui il mio blog, ma uno dei motivi ricorrenti è che io non credo che le coincidenze esistano. Nulla avviene per caso, e io credo che Horace abbia veramente mandato un dono di Natale alla sua Harriet.

    Ache nella nostra quotidianità succede sempre così, tutt’è saperlo vedere. 😉

    Auguri a tutti!

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  37. GRAZIE a Pani, a Maggie e a Silvia per i loro benevoli commenti e ancora a Morena Fanti. A tutti, cordiali saluti e AUGURI 2009/2010, Marco Scalabrino.

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  38. non sarebbe male, non sarebbe male dico, spostare il natale al 19 agosto, come nel racconto di Margaret Collina. Non sarebbe male sospendere i festeggiamenti per qualche anno, come una volta si sospendevano le olimpiadi.
    Tuttavia, nonostante si voglia trasformare il Natale in una festa continua, anticipandone sempre la partenza (prima o poi arriveremo ad accendere le luminarie proprio il 19 agosto), il 25 dicembre rimane una festa diversa da tutte le altre. E se mi dicessero che da vecchio lo festeggerò in una sala bingo, forse neppure mi dispiacerebbe.

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  39. Finalmente ho letto anche i due testi giunti più recentemente.
    “Natale meno 2009” di Solindue è una favola sorprendente e delicata, che ci regala un sorriso malinconico ed uno d’allegria, mentre Halley la Cometa ci narra la sua storia.

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  40. “Harriet” di Sgnapisvirgola è una dolce storia d’amore che mi ha fatto respirare avvolgenti atmosfere alla Dickens, nel solco della migliore tradizione del racconto natalizio.
    *
    Un ulteriore ringraziamento infine per tutti i nuovi commenti che arricchiscono ancor di più questa bellissima pagina.

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  41. tredicesima lettura: la migliore difesa
    ahhhh i finali a sopresa!!!…sai Paolo che ho scritto tanti anni fa un racconto che in qualche modo somiglia a questo???
    Giocare tra i sentimenti umani e quelli “animali” è sempre una bella trovata

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  42. La prima neve, di milvia…”Uh! un altro racconto triste, alla Dickens!” mi sono detto. E come mi sembra perfetto, con quel volteggiare intorno agli odori, che a me piace tanto.
    Mi ha ricordato anche due episodi che con il natale non c’entrano nulla. Il primo riguarda l’espressione seria della moglie di un mio amico, una dominicana, nel suo primo inverno trascorso in Italia. Osservando gli alberi spogli si era chiesta se fossero tutti malati. Noi parliamo poi di quando scoprì la nebbia.
    Il secondo, l’entusiasmo pazzesco e folle di una ragazza brasiliana quando vide nevicare per la prima volta. Si aggrappò ad un’amica e iniziò ad urlare: “Paola! Paola, ma cosa sta succedendo? Cos’è questa roba!” Gridava e rideva.
    E’ bello stupirsi con poco.

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  43. Seconda lettura (sempre in ordine di apparizione)

    Tu di Marco Scalabrino: la musica della lingua siciliana dà corpo e odore all’impalpabile. Sotto la ‘mattula’ del cielo di dicembre, torno a gustare il sapore antico della ‘rigulizia’.

    Il treno del Paradiso di Salvo Zappulla – Non è facile evitare toni patetici. Questa fiaba triste e vera riesce a farlo: “Nascondete le ali, non vorrei che si spaventasse”.

    Neve di Paolo Zardi – Una sosta pensosa alla ricerca della “giusta inclinazione”. La neve lenisce, forse, senz’altro nutre e illumina la consapevolezza.

    19 agosto di Margaret Collina – “Visione’ acuts, se non addirittura profetica – almeno a tendere l’orecchio agli umori ‘globali’.

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  44. Congelati di Vincenzo Celli mi ha fatto sorridere, soprattutto per quel “corrierame” e la curiosità dei piccioni. E poi mi fa pensare che spesso ci lamentiamo perché i preparativi per il natale iniziano sempre prima, addirittura in novembre. Poi è tutto un affannarsi alla ricerca dei regali. Infine ci si accorge che è arrivato in fretta, troppo in fretta.

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  45. Cara Morena, ho reso partecipe anche Francy dei racconti di Natale ed entrambi siamo del parere che le opere sono tutte molto belle, alcune un pò tristi, ma con finali pieni di speranza. Spesso racconti di monito, forse perchè in cuor nostro sappiamo che non siamo “così lindi”.

    Abbiamo apprezzato fra le altre, quello della Cometa Halley (Natale meno 2009): un punto di vista davvero diverso! 🙂

    Complimenti e auguri di Buon Natale a tutti 🙂

    Claudia

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  46. Replica a Maggie: sarà così il 2012? Spero proprio di no! D’altra parte, mi vien da dire, dipende da noi.. da come vogliamo essere nei confronti di Dio, degli uomini e della Terra! … certo, non siamo sulla buona strada… ma cambiare rotta si può sempre, ognuno con le sue personali scelte..
    Un abbraccio
    Claudia

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  47. Claudia
    hai ragione, ma ogni giorno vedo che gli uomini di buona volontà…sono sempre meno!

    quattordicesima lettura: camminare insieme.
    Ho apprezzato moltissimo questo racconto dolente, essenziale nella sua durezza.
    Nessun indulgere al buonismo: purtroppo così è…il tempo lascia segni talvolta profondissimi

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  48. Un lungo anno, di Claudia Giacopelli.
    “perché nonostante gli stenti, i loro cuori erano colmi d’amore come non lo erano mai stati.”
    Come era una volta, quando la gente era povera e non aveva tempo per ammalarsi di depressione, o meglio,ne era immune.

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  49. sedicesima lettura: L’ultimo dono di Martina
    ragazzi, speravo che a qualcuno Natale ispirasse pensieri allegri…è chiedere troppo vero??
    comunque alla fine di questo racconto, ho pensato: cosa scriverebbe Dio se partecipasse al gioco?
    forse proprio quello che c’è alla fine della storia

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    1. Beh, a me non sembra triste una che si riprende la vita nelle sue mani e decide la sua rinascita 😉

      Cosa direbbe Dio se partecipasse al gioco? Non saprei. Io sono credente, ma non è che mi sia così chiaro come va il mondo, e soprattutto perché.

      Comunque, buon Natale a tutti!!!

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  50. Camminare insieme, di Arthur.
    Un po’ presuntuoso il protagonista, crede che tutto cambi tranne lui. Ed è così infatti che mi sento talvolta. Vediamo gli altri invecchiare illudendoci che noi siamo rimasti sempre uguali.

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  51. nel Natale per Tutti di Guido Passini ci sono quattro righe formidabili che prese da sole sono già poesia:

    “Sul davanzale della finestra,

    i primi fiocchi di neve

    si rimboccano le coperte

    accoccolati l’un l’altro”.

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  52. L’ultimo dono di Martina, di Diemme, me lo vedo già al cinema. E’ una scena dal taglio cinematografico, specialmente quando lei si riscalda con il fuoco dei due-tre poveretti. E con il fuoco seppellisce il passato. Uhm…i racconti di Diemme mi appaiono sempre tremedamente autobiografici, anche se non ho elementi per affermarlo.

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  53. Oh Cielo! Ho ancora il viso rosso dall’imbarazzo. Grazie per i vostri commenti così “buoni” per la mia favola di Natale.
    Un grazie speciale a Silvia per il suo “bello,bello,bello,bello”… quattro volte bello! Acciderbolina ho fatto colpo!
    Buon Natale e zucchero filato per tutti!!!

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  54. ultima lettura: Harriet
    Dulcis in fundo…il racconto che mi ha avvinto di più nella sua straordinaria semplicità, (e insieme magia): un Natale qualunque, di sentimenti comuni e universali, ovvero, il Natale di tanti di noi, poveri umani.

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