Se non c’è Pace non è Natale – di Maddalena Colucci

Se non c’è Pace non è Natale

Se dentro casa non c’è Pace non è Natale
Se vicino casa non c’è Pace non è Natale
Se lontano da casa non c’è Pace non è Natale. Continua a leggere “Se non c’è Pace non è Natale – di Maddalena Colucci”

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“Stella Nera – Il grande domani” finalmente disponibile!


Si conclude oggi, con la pubblicazione di “Stella nera – Il grande domani”, il romanzo in tre parti scritto da Marco Freccero.
Una grande impresa, mi sento di dire, che io non avrei mai affrontato. Una storia raccontata a tranche, tre, e pubblicata in tre anni: sorprendente.
Ho seguito tutte le fasi di questa storia e ho visto la vicenda aggrovigliarsi e poi svolgersi fino a questa puntata finale. Continua a leggere ““Stella Nera – Il grande domani” finalmente disponibile!”

“Stella nera – La promessa” – di Marco Freccero

È finalmente uscito il secondo volume di Stella nera: il titolo è La promessa e l’autore è Marco Freccero.
Questo il post da leggere per tutte le info del caso.
In questa seconda parte della storia, troviamo Berto lo storto in preoccupata attesa dell’amico Leonardo: cosa avrà impedito a quella vecchia ciabatta di andare all’ospedale per accompagnarlo a casa? Continua a leggere ““Stella nera – La promessa” – di Marco Freccero”

Voglio salvare il sette gennaio

Questo blog pare in disuso – l’ultimo post è del 13 ottobre e quasi non ricordo come si usa l’editor di WordPress.
Non ho niente da dire. Credo. Passano le giornate senza che io abbia desiderio di scrivere.
Il momento è uno dei più brutti che io possa ricordare (a parte l’autunno del 2001 per i noti motivi): un momento che non fa ben sperare.
Da qualsiasi parte si guardi, è impossibile non notare segnali di tensione, di odio sociale.
Ora, poi, con l’avvicinarsi di quella cosa che tutti vogliono salvare, cioè il natale, sembrano impazziti: si sentono dire cose inimmaginabili, cose che fino a un mese fa non avremmo pensato possibili. Continua a leggere “Voglio salvare il sette gennaio”

Due brevi, ma non piccole, domande

Cercherò di spiegarmi anche se non è facile dirlo con poche e chiare parole.
Ci sono due questioni pressanti che mi girano in testa e vorrei porle anche a voi.
Sono riflessioni molto importanti e vorrei che leggeste con calma e attenzione.

  • Io credo di essere una persona seria, pacata, riflessiva. Non mi avete mai sentita inveire contro questo e quello a vanvera. Ragiono e dico quello che penso, quello che è uscito dal mio ragionamento, giusto o sbagliato che sia.
    Non parto in quarta a blaterare cose inconsulte o bizzarre senza avere prima pensato.
    Parlo con voi che, quasi tutti, non mi conoscete personalmente. Vi dovete fidare di ciò che ho appena scritto. Continua a leggere “Due brevi, ma non piccole, domande”

Anton – un mio racconto del 2001

Genova: scuola Diaz

 

Nello zaino aveva la maglia nera e una kefia dello stesso colore (meno determinante di un passamontagna, in caso di perquisizione). Aveva anche un bastone e una maschera antigas. Poteva giustificarle dicendo che aveva paura di un attacco da parte della Polizia.
Sperava che non ci sarebbe stata nessuna perquisizione, di essere abbastanza protetto in mezzo al gruppo in cui si era infiltrato. Adesso doveva solo trovare gli altri.
Credeva di avere già individuato quei tre là in fondo, che stavano parecchio da soli. Anche in questo momento, in cui tutti partecipavano all’assemblea, presieduta da Agnoletto, loro stavano in fondo all’aula e parlavano sottovoce, ignorando i discorsi degli altri.
Anton decise che era il momento di verificare le sue impressioni. Si avvicinò cautamente ai tre e chiese:
“Posso sedermi qui con voi? I discorsi degli altri mi fanno schifo. Guardate come ascoltano tutti  quello stronzo di Agnoletto con  quella faccia  da  finto pacifista e quei suoi occhialini del cazzo.” Continua a leggere “Anton – un mio racconto del 2001”

In principio pensai fossero incompetenti

*per chi ha difficoltà di traduzione, vi metto il link di un video (non condivisibile qui) che ha i sottotitoli in italiano

Io sono una persona semplice, chiara, diretta. Non amo i giri di parole, sono propensa a dare fiducia – anche se non credo che questi vogliano il nostro bene. Il mio errore è stato non credere che forse vogliono l’opposto – e cerco di comprendere le difficoltà altrui.
Ecco perché all’inizio li ho perfino scusati: “eh, ma chi avrebbe fatto meglio. Impossibile essere preparati a una tragedia simile”. Così ho detto. Li ho scusati, capite?
Poi ho detto: “stanno andando a caso. Non sanno che cavolo fare. Incompetenti”. Non si poteva dire altrimenti. Un comitato composto da tante persone esperte e titolate, e uscivano ‘regole’ che nemmeno io avrei proposto.
Andiamo avanti, ho detto: “non sanno dove sbattere la testa e fanno dei tentativi”.
A mia scusante, confesso che ho una mente ‘pratica’, matematica, concreta: non mi venire a dire ‘tizio ha fatto questo, sta fregando caio insieme a sempronio’. Troppo cervellotico: mostrami una foto e forse ti crederò. Quindi non credo a nessuna macchinazione occulta finché non me la mostri chiaramente, in modo indiscusso.
Oggi, settembre 2021, penso sia un mio difetto. Continua a leggere “In principio pensai fossero incompetenti”

Il tuo diritto perso è una sconfitta per noi

Mi tocca scrivere anche se non ho voglia di farlo.
Mi devo togliere qualche spina nel fianco (non che la possa togliere davvero) per andare avanti. O forse per tenere traccia di questo obbrobrio celebrato con il placet dei più.
Nel momento in cui sentii la notizia di questo lasciapassare che ‘verrà usato per accedere nei ristoranti, nei bar, nei musei, nei cinema, ecc’ ho detto “il prossimo passo sarà richiederlo anche per chi ci lavora in questi posti”.
Infatti non sono stata smentita. Quando ho questi pensieri da Cassandra vorrei sbagliarmi ma di solito l’azzecco. Continua a leggere “Il tuo diritto perso è una sconfitta per noi”

Se questo è il mondo che vi piace non abbiamo gli stessi gusti

Ho tanto pensato se scrivere o meno: si corre il rischio di risultare indigesta e di non farsi comprendere. Molti leggono e capiscono solo la parte che preme loro di più, anche se chi scrive voleva dire ben altro.
Cercherò di spiegarmi perché ne ho bisogno: tutto ciò non interesserà a chi legge ma servirà e me per ricordarmene un giorno, se mai tutto ciò finisse, cosa che non avverrà nell’immediato.

Stiamo assistendo a un inasprimento di parole e gesti mai verificato prima. L’esasperarsi dei toni e degli animi tocca ogni settore.
L’asprezza dei commenti (dei privati ma anche dei giornalisti, dei personaggi pubblici, perfino del governo) che riguardano i non vaccinati è, per me, da paura. Continua a leggere “Se questo è il mondo che vi piace non abbiamo gli stessi gusti”

Affogheremo nella retorica e nel buonismo

 

In qualcosa dovremo pur naufragare. Ma nella retorica finta buonista, no, a quella dobbiamo ribellarci.
I titol(on)i dei giornali sono diventati ributtanti, una melassa di qualunquismo che vorrebbe invischiarci e pure sotterrarci.
Se una persona si ammala state sicuri che sul letto di morte vorrà registrare dei messaggi che invocano alla punturina. E siate certi che sarà pentita (non di aver mandato la nonna in ospizio e non esserla più andata a trovare, a quello manco ci pensa) ma di non aver fatto prima la salvifica.
Melensaggini a iosa in ogni articolo. Mai un ragionamento, un’esposizione di fatti veri; ci becchiamo solo delle insulsaggini che sembrano pubblicità non occulta. Continua a leggere “Affogheremo nella retorica e nel buonismo”

Di come una ‘cosa’ rivolta al singolo si ritorce sulla comunità

 

In questi giorni si parla solo del Lasciapassare verde e mi pare cosa giusta che anch’io dica la mia.

Vorrei dire qualcosa di diverso da ciò che leggo ovunque, cioé vorrei fare delle riflessioni su ciò che comporta per la vita di tutti. (sto scrivendo con una tastiera minuscola e sono seduta scomoda quindi scuserete le imprecisioni)

Io so che molti ne sono felici, approvano il Lasciapassare e la divisione che questo comporta, pensando di avere tanti bei privilegi e chissenefrega se parte del popolo non può godere degli stessi. Continua a leggere “Di come una ‘cosa’ rivolta al singolo si ritorce sulla comunità”

Questa estate succede che – il nuovo ebook di Giovanni Venturi

IL 3 luglio è uscito questo ebook di racconti firmati dalla penna irriverente e caustica di Giovanni Venturi. So che vi siete stupiti di questi due aggettivi: “irriverente” e “caustico” sono annunciatori di una scrittura agguerrita, di una scrittura che non perdona, da cui non vi sentirete consolati.
E infatti è così: non li ho scelti a caso. Continua a leggere “Questa estate succede che – il nuovo ebook di Giovanni Venturi”

“Primo capitolo” su Cronache Letterarie

Oggi vi parlo di questa bella iniziativa: su Cronache Letterarie c’è una rubrica che si chiama “Primo capitolo” (nel link tutte le info).
Di cosa si tratta? Il giornale mette a disposizione una vetrina in cui scrittori o editori – ma pure autori che usano il self-publishing – possono pubblicare il primo capitolo del loro romanzo e farsi leggere dai tanti lettori, appassionati di narrativa, di Cronache Letterarie. Continua a leggere ““Primo capitolo” su Cronache Letterarie”